Il primo protocollo è finalizzato a definire i ruoli e gli obblighi generali nelle varie fasi di progettazione e di gestione degli interventi relativi a:
1. manutenzione, recupero, risanamento e riqualificazione ambientale e rifunzionalizzazione delle fasce litorali del patrimonio della Regione Campania (finanziato per un importo pari a 12 milioni di euro);
2. messa in sicurezza del territorio mediante mitigazione dei rischi ambientali e igienico sanitario: georeferenziazione e monitoraggio dei siti oggetto di abbandono dei rifiuti e potenzialmente inquinati, differenziazione e raccolta dei rifiuti, verifica dello stato di contaminazione della matrice al suolo, rifunzionalizzazione e monitoraggio dei siti (finanziato per un importo pari a 30 milioni di euro);
3. censimento e localizzazione di siti oggetto di abbandono incontrollato dei rifiuti (finanziato per un importo pari a 6,06 milioni di euro).
La Regione provvederà al finanziamento delle attività di differenziazione dei rifiuti abbandonati, delle indagini volte ad accertare l’eventuale superamento del valori di attenzione e della eventuale rifunzionalizzazione delle aree oggetto di intervento.
La convenzione tra i Comuni per la costituzione degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) in cui riorganizzare la gestione del ciclo integrato dei rifiuti definisce tra l’altro i compiti e funzioni della Conferenza d’Ambito, del presidente, del comune sede della conferenza, dei rapporti finanziari tra gli Enti ed è finalizzata ad attuare operativamente la L.R. 5/2014 che riporta definitivamente in ordinari età la gestione dei rifiuti urbani.
I Comuni hanno trenta giorni di tempo per approvare lo schema di Convenzione ex art. 30 del TUEL pena la nomina di Commissari ad acta.
“I due provvedimenti pubblicati-sottolinea l’assessore alla Tutela dell’Ambiente, Giovanni Romano, vanno nella direzione di realizzare un passo in avanti verso la pianificazione regionale in materia ambientale e nella realizzazione di un nuovo modello di governance del servizio di gestione dei rifiuti urbani che si fonda sull’esercizio in forma obbligatoriamente aggregata da parte dei Comuni ma salvaguardando l’autonomia decisionale dei Comuni nella organizzazione dei servizi attraverso le Conferenze d’Ambito e le Conferenze d’Ambito ristrette. Stiamo operando secondo le procedure e i tempi stabiliti dimostrando, con i fatti, che la Regione è a fianco degli Enti Locali, nel rispetto delle prerogative e delle competenze dei Comuni.”