“Il disegno di accorpare alcune Autorità Portuali istituite con la Legge 84/94 sembra prescindere da un’analisi dei fattori che penalizzano la portualità e trascura la necessità di promuovere politiche attive del lavoro, crescita e sviluppo occupazionale”. Lo dichiara in una nota il Segretario del Settore Marittimo Portuale della Filt Cgil Francesco Ceschini. “Sarebbe necessario, piuttosto, focalizzare l’attenzione su quei fattori che rappresentano un vero e proprio valore aggiunto a sostegno dello sviluppo dei porti e della logistica come la velocizzazione delle procedure per la realizzazione degli adeguamenti infrastutturali e per lo sdoganamento delle merci, nonché sull’effettiva realizzazione di un regime di autonomia finanziaria delle autorità portuali”.
“Partendo dal presupposto che le Autorità Portuali non gravano sul bilancio dello Stato, una mera aggregazione di enti non rappresenta il mezzo per razionalizzare e rendere veloce ed efficace l’assetto di regolazione ed amministrazione della portualità e non favorirebbe lo sviluppo di quelle realtà portuali, come quella salernitana, che costituiscono e possono costituire dei validi punti di riferimento per le imprese italiane e per i maggiori global carrier dello shipping internazionale”.