Il mese precedente era stato arrestato a Salonicco assieme alla madre, le tre sorelle e il fratello (la madre e le tre sorelle furono assassinate il giorno stesso del loro arrivo nel lager) ha raccontato alla platea dei ragazzi dell’Alfano I° il segretario generale del Museo, Eduardo Scotti. Destinato a lavorare in un Sonderkommando, la squadra di internati specializzata nelle operazioni di smaltimento e cremazione dei corpi dei deportati uccisi nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau, Shlomo Venezia sopravvisse in maniera fortunosa alla rivolta dell’ottobre 1944, alla liquidazione del campo del gennaio 1945 e alla successiva marcia della morte. Ha impiegato più di quarant’anni per cominciare a raccontare della sua terribile esperienza, divenendo nel corso degli anni uno dei testimoni più autorevoli della tragedia vissuta dagli ebrei d’Europa negli anni a cavallo tra il 1940 e il 1945.
“Un’esperienza narrata con tono distaccato, senza odio, che ha instancabilmente raccontato nelle scuole e in tutti i luoghi in cui è stato chiamato a testimoniare la sua storia di barbiere del Sonderkommando Auschwitz. Nel 1997 l’attore Roberto Benigni l’ha voluto come consulente nella realizzazione del film vincitore di tre oscar La vita è bella. Dieci anni dopo, nel 2007, ha dato alle stampe il libro di memorie Sonderkommando Auschwitz, tradotto in varie lingue; nel febbraio 2010 è stato ospite della prima edizione di Memoriae, nel corso della quale è stato insignito del Magen David d’oro riservato ai testimoni della Shoah. È venuto a mancare nell’ottobre 2012, a 88 anni”. Fino al 30 settembre, dunque, i giovani visitatori potranno vivere il viaggio evocativo al Museo dello Sbarco, soffermandosi sui pannelli e cimentandosi in momenti interattivi, con in braccio il loro taccuino di viaggio che li accompagnerà per tutto il percorso.
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