Parlare di motivazioni ed approccio sbagliato a tre giornate dal termine e con un campionato che mette ancora in palio il miglior piazzamento nella griglia degli spareggi promozione è esercizio stucchevole. Non regge. La Salernitana ha fallito la partita che non avrebbe dovuto e potuto sbagliare. Ha preso tre gol da una squadra che non segna quasi mai e che aveva incssato 13 reti nelle ultime quattro gare condite da altrettante sconfitte. I granata si si sono intrufolati in un tunnel buio da subito, con trame alla ceca e incredibili amnesie – simili a quelle morali di Varrelliana memoria –. Orrendi svarioni che hanno agevolato il facile successo dei toscani. Gioco di squadra zero, lampi di genio dei singoli, men che zero: Tuia e compagni completamente in bambola là dietro e con Fofana che continua a macchiare il suo cammino in granata con prestazione del tutto insufficiente.
Un triplo salto all’indietro, per una squadra che aveva dispensato buoni motivi per stare allegri e forse anche illusioni dopo il match di Frosinone e la vittoria con il Pisa e che invece si ritrova con una inattesa battuta d’arresto. Eppure le avvisaglie di questa involuzione erano state largamente denunciate dlalo stesso Fabiani che aveva minacciato di far giocare la Berretti contro il Monza nella finale di Coppa Italia in caso di ko. Lo faccia Fabiani, dimostri di avere coraggio e metta in pratica quanto annunciato per dare una scossa ad una squadra che, probabilemnte non ha ancora capito il valore e l’importanza di questo torneo. Nel calcio si può vincere e perdere, le sconfitte fanno parte del gioco ma è umiliante perdere senza scendere in campo. Da Prato vien fuori una squadra ridimensionata anche nelle prospettive play off. La speranza è che questo passo falso sia l’ultimo. Inutile fare drammi daccordo ma non serve nemmeno far finta che tutto va bene…