“Il nostro studio esamina la problematica della diagnosi delle celle a combustibile, usate in applicazioni automobilistiche e stazionarie” racconta Pianese. “In particolare, l’applicazione più diretta riguarda i sistemi di back up delle centrali telefoniche, che si trovano spesso in montagna. Rispetto alle batterie tradizionali è emerso che le celle a combustibile danno più garanzie in termini di servizio” afferma il docente dell’Università di Salerno. Inoltre la CO2 emessa per unità di energia generata “è sicuramente più bassa – spiega Pianese – rispetto ai sistemi di back up convenzionali”. L’Università di Salerno, che ha coordinato il progetto, ha lavorato anche su elettronica, software e algoritmi per la diagnosi delle celle a combustibile. Un sistema testato per applicazioni stazionarie, ma che “è potenzialmente applicabile anche alle automobili” conclude Pianese.