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Costiera: tenuto il CDA della Fondazione Ravello, deciso restyling di Villa Rufolo

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Si è svolto il CdA della Fondazione Ravello, presieduto dal Presidente, on. Renato Brunetta. Hanno preso parte ai lavori presso la Sala Frau in viale Wagner, i consiglieri di amministrazione Michelangiolo Mansi e Adriano Bellacosa; il Segretario Generale della Fondazione Ravello, Secondo Amalfitano; il consigliere d’indirizzo, Paolo Vuilleumier; il collegio dei revisori dei conti al completo (Pierfrancesco Lupi, Raffaello Forcellino, Francesco Tipaldi); il consulente amministrativo della Fondazione, Maurizio Pilone; il direttore del Ravello Festival, Stefano Valanzuolo. Assente per motivi personali, comunicati preventivamente al SG, il consigliere Senatore Vincenzo Demasi.

La riunione è stata l’occasione per formalizzare collegialmente, secondo i dettati della legge e dello statuto, le decisioni della Fondazione sui punti posti all’odg. L’unanimità fatta registrare su tutte le decisioni, è la naturale conseguenza di un lavoro costante e intenso che i singoli presenti, dal Presidente ai consulenti, hanno svolto quotidianamente con passione e serietà, raccordandosi continuamente attraverso azioni sinergiche e condivise. Tale lavoro, che agli amanti delle apparenze sarà sfuggito al punto da far parlare insensatamente di “vuoto” e di “assenza”, non è sfuggito invece ai decisori istituzionali e alla totalità degli operatori. Grazie a questo impegno, oggi, Fondazione Ravello può vantare una serie di primati inconfutabili: ieri, in Cda, è stato possibile ufficializzare decisioni che riguardano il presente e, soprattutto, il futuro della Fondazione e dell’intero territorio.

Da segnalare, quale esito del Cda:

– l’approvazione del cospicuo progetto condiviso con i Sindaci della Costa d’Amalfi, cui è stato trasmesso l’invito a velocizzare al massimo le procedure di propria competenza, in mancanza delle quali la Fondazione non potrà attivare le iniziative formali e tecniche per la realizzazione del progetto stesso;

– l’approvazione del programma dei lavori che vedranno Villa Rufolo risplendere con facciate restaurate e un polo museale all’avanguardia fra nuove tecnologie e concept innovativi;

– la riconfermata volontà di dare forza e velocizzare il percorso che possa portare alla gestione dei tre beni pubblici più importanti di Ravello. In tale direzione è giunta dalla Regione la convocazione per il 6 maggio p.v. del tavolo inter istituzionale che dovrebbe definire tempi e modalità di conclusione dell’iter burocratico e legale. In attesa che si attivi il tavolo, il CdA ha dato mandato ai consiglieri Bellacosa e Mansi di definire rapidamente con il Sindaco di Ravello e membro del CdI della Fondazione, Paolo Vuilleumier, le modalità per assicurare l’utilizzo ottimale della struttura nel breve termine, al fine di supportare le attività del Festival, e di garantire le necessarie coperture economiche per la sua gestione.

Tale Gruppo di lavoro, supportato dall’apparato tecnico della Fondazione, dovrà anche occuparsi della migliore organizzazione dell’evento conclusivo del “Forum delle culture” che, come noto, vedrà Ravello protagonista.

La pianificazione e programmazione delle attività di medio lungo termine ha completato l’esaurimento dell’ordine del giorno.

Il Presidente Brunetta, nel sottolineare in chiusura la volontà di proseguire nel proprio impegno quotidiano a favore dell’intera attività della Fondazione, ha ribadito che, sui punti nevralgici delle questioni affrontate, coordinerà e definirà, in prima persona, le decisioni. Brunetta ha anche rimarcato che, in un periodo di grave e profonda crisi economica che vede importanti Istituzioni in gravissime difficoltà di risorse e di attività, Fondazione Ravello vive orgogliosamente uno dei periodi più fertili e produttivi di iniziative, progetti e realizzazioni. Tutto quanto è stato reso possibile principalmente grazie alla sapiente miscela di competenza, serietà, trasparenza, condivisione, dedizione, passione e sinergia messa in moto.

I lavori, protrattisi per l’intera mattinata e sino al pomeriggio, si sono svolti in un clima di serenità e di volontà comune di perseguire unicamente il bene pubblico, all’insegna dello “stile Fondazione Ravello” cui hanno contribuito negli anni, sempre e comunque, tutti i protagonisti direttamente coinvolti.

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