Il 22 aprile è la prima delle due date segnate sul calendario dell’Agenzia delle Entrate per l’utilizzo dello spesometro. Come ricordato dal Corriere della sera, i primi a finire sotto la lente di ingrandimento sono quelli che liquidano l’Iva ogni tre mesi, mentre il 30 aprile tocca agli operatori finanziari attraverso i quali passano i pagamenti per acquisti dai 3.600 euro in su effettuati con carta di credito e bancomat.
PRESTAZIONI RESE E RICEVUTE. Tutti sono obbligati a comunicare sia le prestazione rese sia quelle ricevute. I commercianti, devono rendere note tutte le vendite emesse con fattura. Nel caso di quelli che operano al dettaglio, lo spesometro scatta solo se le operazioni per le quali non c’è l’obbligo di fattura (ma documentate da scontrino o ricevuta fiscale) hanno un importo pari o superiore ai fatidici 3.600 euro, mentre sono esonerate le cessioni all’esportazione effettuate dalle imprese, le importazioni e gli acquisti intracomunitari che sono già soggetti ad altre rilevazioni da parte dell’anagrafe tributaria.
UN BANCA DATI PER IL FISCO. Tutte queste informazioni sono destinate a confluire in una enorme banca dati dettagliata, in grado di comporre il profilo di aziende e contribuenti, facendo emergere l’evasione.
Per quanto riguarda banche e operatori finanziari, la disciplina è diversa. Il 30 aprile di ogni anno è previsto l’obbligo di comunicare i dati delle operazioni Iva (non inferiori a 3.600 euro) effettuate l’anno precedente con carta di credito o bancomat. Il fisco deve venire a conoscenza dei dati di chi ha sostenuto l’acquisto, gli importi della transazione, la data e il codice fiscale dell’operatore attraverso il quale è avvenuto il pagamento elettronico.
SOCIETÀ DI LEASING E NOLEGGIO ESONERATE. Le società di leasing e di noleggio che compilano l’apposita dichiarazione sono esonerate dallo spesometro. Chi utilizza invece i beni a noleggio o in leasing ha già effettuato la dichiarazione polivalente la cui scadenza era il 10 aprile.
Lo spesometro riguarda anche le imprese agricole in regime di esonero Iva (volume d’affari dichiarato nel 2012 non superiore a 7 mila euro), obbligate a fornire indicazioni utili a individuare le spese sostenute dai contribuenti e rilevanti ai fini dell’accertamento sintetico: per esempio le spese nei ristoranti o negli agriturismi. Ma anche l’agricoltore può essere a sua volta oggetto di attenzioni in base alle spese che sostiene.
Fonte Lettera43