La Corte Costituzionale ha chiarito che la cessazione della emergenza, cui doveva seguire una nuova fase di gestione ordinaria, non poteva non essere accompagnata da una fase transitoria, caratterizzata dalle competenze della Provincia di Salerno e, in particolare, del presidente della Provincia. L’eccezionalità della vicenda giustificava la concentrazione dei poteri e delle procedure di affidamento in capo al presidente della Provincia, sulla base di una legge dello Stato assolutamente legittima, sicché correttamente l’on.Cirielli prese in carico la gestione del ciclo, per affidarla alla società provinciale “EcoAmbiente Salerno S.p.A.””.
“Tra le righe della pronunzia della Corte Costituzionale – aggiunge l’assessore Bellacosa – si legge che la rivendicazione politica del Comune di Salerno, e per la verità anche del Comune di Battipaglia, non aveva alcun supporto giuridico e sicuramente non si legava ad un interesse meritevole di protezione costituzionale”. “Resta da chiedersi – conclude Bellacosa – a chi avrebbe giovato una riforma, per opera del Giudice costituzionale, del sistema del trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti.
E resta da chiedersi se sia corretto che una rivendicazione meramente politica, assolutamente svincolata dalle esigenze di tutela e cura pubblicistica della materia ambientale, peraltro in contrasto con chiare disposizioni legislative, meriti l’impegno del tempo e delle risorse delle Istituzioni rappresentate: quanto sarà costato al Comune di Salerno portare avanti questa strumentale rivendicazione politica contro la Provincia? E a chi avrà dato beneficio che la Corte Costituzionale abbia dovuto dedicarsi ad una vicenda di apparente complessità, ma invece ben chiara nella sua compatibilità col sistema costituzionale sul riparto delle competenze statali e regionali? Intanto, un plauso a chi ha sostenuto, anche in giudizio, la posizione della Provincia di Salerno, con l’operato dell’allora Presidente Edmondo Cirielli. Ed una nota di demerito al sindaco di Salerno, che poteva risparmiarsi questa inutile invettiva”.