si concluda il prima possibile. Ho l’impressione che sia un momento di grande fatica, perché ormai siamo entrati in campagna elettorale e, come sempre in Italia, è una Piedigrotta di polemiche, propagandismo, scontri, mistificazioni: un mese di campagna elettorale non si regge. In Italia c’è una overdose di politica politicante. Pensiamo alla vicenda di Bondi, che dopo vent’anni va in crisi mistica e si accorge che Forza Italia era tutta una palla, o al passaggio di Buonaiuti a NCD: in Italia si sono aperti dibattiti politici e riflessioni teoriche, altrove non importerebbe a nessuno. In campagna elettorale questo martirio per i cittadini raddoppia, e se l’astensionismo cresce è perché la gente davvero non ne può più. Speriamo, dunque, che questa fase passi presto e si torni a parlare di questioni di merito. Da questo punto di vista, continuo a rilevare dati estremamente positivi, che non sono legati tanto alle misure economiche prese, ma al clima generale di rinnovamento, di scossa, di entusiasmo: questa non è la soluzione ai problemi, ma un presupposto fondamentale.
Bene gli 80 euro per chi guadagna meno di 1500 euro, ma bisogna trovare risorse anche per i tanti pensionati che non arrivano a 1000 euro. E poi ci sono i disoccupati e il “popolo delle partite IVA”, che vivono situazioni di disagio anche maggiore rispetto ai ceti impiegatizi. Mi sembra che questa consapevolezza ci sia da parte del Presidente del Consiglio, ma certo le risorse queste sono e non si possono fare miracoli. Vediamo, ora, se si conclude la vicenda delle nuove norme sul lavoro: anche da questo punto di vista, io sono per sburocratizzare e per avere il massimo di flessibilità, perché più rigidità introduciamo – ha concluso De Luca– e meno difendiamo il lavoro.”