Sono almeno venti le nuove conversazioni intercettate e finite agli atti del Riesame. Dal loro contenuto, sostiene l’accusa, emergono i molti messaggi che Nicola Cosentino avrebbe mandato a Silvio Berlusconi per indurlo ad accettare un incontro a Roma. Ad alcuni suoi ex colleghi di partito, considerati fedelissimi, Cosentino dice: «Andate da Berlusconi, quattro o cinque di voi, ditegli o si fa così oppure significa che noi ce ne andiamo, mo’ ormai i senatori valgono dieci volte tanto. O ci date tutti i coordinatori provinciali oppure qua va a picco tutto».
Nel corso di una telefonata intercettata mentre conversa con il senatore forzista Enzo D’Anna
Cosentino sostiene di avere qualcuno – nel «cerchio magico» che circonderebbe l’ex premier – che gli rema contro. Chiaro il riferimento a Francesca Pascale. «Non mi pare che negli ultimi tempi (Berlusconi, ndr) mi voglia troppo bene. O almeno non tanto lui, ma l’entourage. Il problema è che io ho qua Dudù (il cagnolino della Pascale, ndr) che probabilmente non mi vuole molto bene».
Le telefonate di Cosentino vengono oggi alla luce dopo che i pm titolari del fascicolo – Antonello Ardituro, Francesco Curcio e Fabrizio Vanorio, hanno prodotto nuovi atti davanti al Tribunale del Riesame di Napoli. E’ un lungo elenco: oltre venti conversazioni che vedono l’ex parlamentare parlare con esponenti politici, sia nazionali che locali. Oltre alla Santanché ci sono i senatori del Popolo della Libertà Carlo Sarro Vincenzo D’Anna e la deputata Giovanna Petrenga, sempre del Pdl. Colloqui – questo sostiene l’accusa – che sono quanto mai utili ad inquadrare e a «dimostrare l’impegno attuale di Cosentino nei rapporti politico-istituzionali del Paese».
«Non c’è nessuna scissione, nessun nuovo partito – rassicura Cosentino parlando con la Santanché e riferendosi alla nuova formazione politica battezzata Forza Campania – E le bandiere che abbiamo esposto erano quelle di Forza Italia. L’unico che ha difeso Berlusconi dagli attacchi di certa magistratura politicizzata sono io, e l’ho fatto pubblicamente!». Replica la parlamentare: «Nicola, le battaglie si fanno dentro il partito”, e Cosentino insiste: “Ma io dentro al partito le sto facendo!».
Fonte Il Mattino
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