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Intercettazioni, Cosentino alla Santanchè: “Berlusconi mi dia i coordinatori o va tutto a picco”

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«Oggi la Campania è quello che una volta era la Sicilia, che dava un po’ gli indicatori: e adesso non vorrei che la Bosnia che si è verificata in Campania poi possa essere il preludio ad un’altra Bosnia più allargata in altri territori…». E’ il 28 gennaio 2014 quando Nicola Cosentino, parlando al telefono con l’onorevole Daniela Santanché, pronuncia questa frase. Ad ascoltare la conversazione ci sono i carabinieri del comando provinciale di Caserta, che su delega della Procura distrettuale antimafia di Napoli tengono sotto intercettazione le due utenze intestate all’ex sottosegretario all’Economia, nonché ex coordinatore regionale azzurro in Campania, che di lì a breve sarà riarrestato con una nuova grave accusa: quella di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Sono almeno venti le nuove conversazioni intercettate e finite agli atti del Riesame. Dal loro contenuto, sostiene l’accusa, emergono i molti messaggi che Nicola Cosentino avrebbe mandato a Silvio Berlusconi per indurlo ad accettare un incontro a Roma. Ad alcuni suoi ex colleghi di partito, considerati fedelissimi, Cosentino dice: «Andate da Berlusconi, quattro o cinque di voi, ditegli o si fa così oppure significa che noi ce ne andiamo, mo’ ormai i senatori valgono dieci volte tanto. O ci date tutti i coordinatori provinciali oppure qua va a picco tutto».

Nel corso di una telefonata intercettata mentre conversa con il senatore forzista Enzo D’Anna
Cosentino sostiene di avere qualcuno – nel «cerchio magico» che circonderebbe l’ex premier – che gli rema contro. Chiaro il riferimento a Francesca Pascale. «Non mi pare che negli ultimi tempi (Berlusconi, ndr) mi voglia troppo bene. O almeno non tanto lui, ma l’entourage. Il problema è che io ho qua Dudù (il cagnolino della Pascale, ndr) che probabilmente non mi vuole molto bene».

Le telefonate di Cosentino vengono oggi alla luce dopo che i pm titolari del fascicolo – Antonello Ardituro, Francesco Curcio e Fabrizio Vanorio, hanno prodotto nuovi atti davanti al Tribunale del Riesame di Napoli. E’ un lungo elenco: oltre venti conversazioni che vedono l’ex parlamentare parlare con esponenti politici, sia nazionali che locali. Oltre alla Santanché ci sono i senatori del Popolo della Libertà Carlo Sarro Vincenzo D’Anna e la deputata Giovanna Petrenga, sempre del Pdl. Colloqui – questo sostiene l’accusa – che sono quanto mai utili ad inquadrare e a «dimostrare l’impegno attuale di Cosentino nei rapporti politico-istituzionali del Paese».

«Non c’è nessuna scissione, nessun nuovo partito – rassicura Cosentino parlando con la Santanché e riferendosi alla nuova formazione politica battezzata Forza Campania – E le bandiere che abbiamo esposto erano quelle di Forza Italia. L’unico che ha difeso Berlusconi dagli attacchi di certa magistratura politicizzata sono io, e l’ho fatto pubblicamente!». Replica la parlamentare: «Nicola, le battaglie si fanno dentro il partito”, e Cosentino insiste: “Ma io dentro al partito le sto facendo!».

Fonte Il Mattino

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