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Isochimica: manifestazione in Piazza Amendola di Sindacati e lavoratori

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Il Comitato Lavoratori ex Isochimica afferma che le attività svolte in questi mesi in favore della vertenza Isochimica e per la ricerca di soluzioni finalizzate al prepensionamento degli ammalati e contaminati ex Isochimica sono in continua evoluzione. Questa mattina davanti alla Prefettura di Salerno sit-in unitario tra tutte le sigle sindacali a sostegno della proposta di legge del piano nazionale amianto. Anche a Salerno è stata presentata una istanza al Prefetto, quale rappresentante del governo, a sostegno della soluzione del problema amianto. Sempre oggi, alle ore 17:30 al corso Vittorio Emanuele (p.tta barracano) di Salerno si svolge la presentazione del libro “Il racconto giusto” scritto da Anselmo Botte, la narrazione della brutta vicenda dell’Isochimica presentata attraverso gli occhi, i pensieri, i racconti di 6 di quei lavoratori che hanno vissuto e vivono il dramma di quell’esperienza così lontana e così vicina. Alla presentazione lo scrittore Angelo Ferracuti e Claudio Iannili (resp naz. amianto Cgil). Il libro successivamente sarà presentato anche ad Avellino.

Oggi è la Giornata mondiale in ricordo dei lavoratori morti per malattie asbesto-correlate. “Il miglior modo per onorare le vittime dell’amianto è costruire qualcosa di concreto e positivo per porre rimedio al male fatto ed evitare che vicende drammatiche come quella dell’ex Isochimica possano accadere di nuovo” è stato ribadito. Tra le proposte di legge la bonifica dell’amianto e in materia di eguaglianza nell’accesso ai benefici previdenziali per gli esposti all’amianto.

La Procura della Repubblica, guidata da Cantelmo, nell’ambito di un’inchiesta che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 24 persone, fra cui molti amministratori dell’epoca, cui è contestato, tra gli altri, il reato di concorso in disastro ambientale doloso, ha rilevato che 500 cubi di cemento-amianto contenuti nello stabilimento sono in pessimo stato di conservazione e inadatti a trattenere le fibre, esposte a facile dispersione nell’aria, provocando effetti nocivi per l’ambiente e la salute di un numero indeterminato di persone. Di qui la necessità, emersa a novembre in un incontro presso la Prefettura di Avellino, di procedere ad un testing medico-sanitario sulla popolazione residente e scolastica di Borgo Ferrovia. Poi due settimane fa la doccia fredda: il monitoraggio sugli abitanti adulti del quartiere non sarebbe mai stato previsto dal Ministero della Salute e, anzi, l’area ex Isochimica non risulta nell’elenco dei siti di interesse nazionale da bonificare.

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