Tante le denunce offerte dalle associazioni ambientali presenti: dalle pale eoliche, spazzatura, trivellazioni, tutela del bacino idrico irpino fino al palazzo della “Dogana” avellinese, su quest’ultimo argomento Sgarbi ha promesso il suo personale intervento sul suo compaesano ministro Franceshini. Non risparmia critiche a Caldoro definendolo un “cretino”, francesizzando sul termine, insieme alla sua assessora alla cultura, sono tali per la insensibilità e l’incapacità nell’affrontare temi e attivare processi di sviluppo economico per l’ambiente e la cultura. La Campania, Napoli -continua Sgarbi- sono l’espressione culturale di chi governa il territorio, encomiando De Luca, sindaco di Salerno, e stroncando De Magistris spiegandolo come “senza né arte e né parte”.
Insomma, quest’anno, più che una fiera campionaria, quella di Venticano, è divenuta, con l’autore, la fiera delle “capre”, della denuncia e della sottocultura politica che commette “crimini”; la verità -conclude il critico- è che questi politici, come in passato, non studiano, non s’impegnano, non conoscono le questioni e con il loro disinteresse integrano il panorama dell’ “inferno”. Insomma, Sgarbi, reinterpreta il pensiero del grande letterato irpino, Francesco De Sanctis, sul concetto “istruzione ed educazione” e lo traduce in sintesi così: ognuno mostra ed agisce in funzione di ciò che è.
Fonte www.ptagencynews.it