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Musica: al concerto del 1° Maggio il rap del salernitano Rocco Hunt infiamma la piazza

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Non è più il concertone di una volta, non ci sono i leaders sindacali, non ci sono i big impegnati della musica. Ma è sempre l’appuntamento del primo maggio e si fa politica. “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro». L’attacco di Piero Pelù in piazza San Giovanni a Matteo Renzi è diretto: «Il non eletto, ovvero il boy-scout di Licio Gelli, deve capire che in Italia c’è una grande guerra interna, e si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ‘ndrangheta. Il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi. Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi».Questa è solo una delle “posizioni forti” manifestate al Primo Maggio organizzato dai sindacati confederali, davanti a una folla che riempie piazza San Giovanni già dalla tarda mattinata. Alle 21 c’era una platea di 700mila persone, e un’ora dopo erano già un milione. Uno dei momenti più toccanti ha per protagonisti gli Statuto che ricordano le vittime della Thyssen Krupp e chiedono anche «un applauso per Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi per il coraggio con cui sta affrontando il dolore». I Modena City Ramblers che ricordano Enrico Berlinguer e le provocatorie battute di Dario Vergassola.

Dopo il gran rifiuto dell’anno scorso a Fabri Fibra, quest’anno il rap si impossessa del Primo Maggio: cinquanta minuti dedicati all’hip hop con Clementino e Rocco Hunt che hanno fatto arrivare da tutt’Italia i loro amici rapper. Il rapper salernitano intorno alle 21.45 prende possesso del palco e dalla platea arriva il boato: si attacca con “Senza chances” per proseguire con “Devo parlare“, per il quale sotto i riflettori appare Noyz Narcos, che in ambito hip hop all’ombra del Colosseo è un’istituzione. Il set è serrato: a “Vieni con me” – del lotto la più ballabile, fino a questo punto – viene ovviamente concesso più spazio, in termini di minutaggio, ma i pezzo forte arriva strategicamente in chiusura – ovviamente – con “Nu juorno buono“, il brano sanremese che ha spedito l’MC salernitano in vetta alle chart. “Ci vediamo dopo“, anticipa lui lasciando la scena a Clementino, che attacca – accompagnato da DJ Tayone – con “Fratello“, e prosegue con un medley di “Alto livello“, “Buenos Aires/Napoli“, per poi portare – virtualmente – sul palco l’ostracizzato dello scorso anno, Fabri Fibra, per “Ci rimani male“.

Per “E’ normale” al microfono si aggiunge anche Paura – con Clementino e Tayone nei Videomind, poi si torna al repertorio di “Rapstar” con “La luce“. Il set è probabilmente il più lungo concesso nell’edizione 2014 del concertone. “Chimica brother” viene dedicata a Fibra – “Questo è per la liberta d’espressione“, dice il rapper, riferendosi all’esclusione del sodale dello scorso anno. “Noi rapper ascoltiamo anche gli altri artisti: sono vent’anni dalla morte di Kurt Cobain”, dice Clementino, e parte, come omaggio, la base di “Smells like teen spirit” dei Nirvana: sul ritornello – inevitabilmente – la piazza esplode. Un climax studiato ad arte che culmina con il ritorno sul palco di Rocco Hunt per “Capocannonieri” e “O’ mare e o’ sol“, prima del gran finale affidato dal solo Clementino al levare di “O’ vient” e alla cassa in quarti di “Clementonik“. E, a giudicare dalla risposta della piazza, i vincitori della giornata parrebbero proprio essere loro.Senza alcun cenno da parte dei conduttori dal palco, i Bastian Crontrario vengono nominati vincitori dell’edizione 2014 dell’1MFestival.

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