Martedì 6 maggio, presso il Salone del Gonfalone del Palazzo di Città, sono state presentate le iniziative promosse dal Comune di Salerno per la celebrazione del Centenario della I Guerra Mondiale. Il calendario delle manifestazioni è curato da Archivio Storico del Comune di Salerno, Archivio di Stato di Salerno, Università di Salerno, Società di Storia Patria, con la collaborazione di Provincia di Salerno Settore Musei e Biblioteche, Istituto Tecnico Industriale Focaccia, Liceo Scientifico Da Vinci e Scuola Media Tasso. “A Cento anni dalla Grande Guerra 1914-2014” a cura di: Archivio Storico del Comune di Salerno, Archivio di Stato di Salerno, Università di Salerno, Società di Storia Patria e con la collaborazione di: Provincia di Salerno Settore Musei e Biblioteche, Istituto Tecnico Industriale Focaccia, Liceo Scientifico Da Vinci e Scuola Media Tasso.
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IL PROGRAMMA
10 maggio ore 10, Inaugurazione della mostra
Lo scoppio della guerra e la neutralità nel dibattito pubblico e nella stampa salernitana
Archivio di Stato – piazza Abate Conforti
17 Maggio dalle 9.00 alle 13.00
Chiamata alla Memoria. La Prima Guerra mondiale nei ricordi di famiglia:censimento e raccolta
I punti di raccolta:
Salerno, Palazzo di Città, Via Roma
Sala Consilina, Biblioteca Comunale “Carlo Nisi”, Via Cappuccini 10
Mercato San Severino, Palazzo Vanvitelliano, Piazza E. Imperio
Presso la sede del Comune di Salerno ci sarà la possibilità di visionare un primo nucleo di immagini già concesse da privati cittadini e organizzati in un CD dai ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale Focaccia.
“Mezz’ora con”
ore 9,30 Scuola Media Tasso presentazione del laboratorio didattico
Guerra Europea: gli emigranti salernitani rimpatriano
ore 10,30 Prof. Alfonso Conte Università degli Studi di Salerno
Guerra si guerra no, il dibattito in Italia e a Salerno
ore 11,30 dott.ssa M. Manzo dell’Archivio Storico del Comune di Salerno
L’Archivio Storico e gli Archivi Privati ci raccontano la Grande Guerra
Motivazione dell’iniziativa. 1914-2014: a cento anni dallo scoppio della Prima Guerra mondiale l‘Italia e l’Europa intera si fermano a riflettere e a ricordare una guerra lunga combattuta in trincea, le innumerevoli vittime, i cambiamenti geopolitici, le cicatrici economiche e sociali, anche il Comune ha istituito un Comitato per organizzare le celebrazioni composto da: Comune, Università, Archivio di Stato e Società di Storia Patria. Per il 2014 il Comitato ha pensato di concentrare il lavoro con iniziative sul dibattito sull’intervento o meno, e sulla raccolta di materiali presenti negli archivi e nelle famiglie.
L’idea forte, pertanto, è quella di coinvolgere la cittadinanza, non solo di Salerno, ma della provincia, attraverso una “Chiamata alla memoria”, chiedendo a tutti i cittadini di cercare nelle proprie case oggetti, lettere, cartoline, indumenti, libri, documenti che possano raccontare il contributo dei nostri concittadini alla guerra, ma anche i cambiamenti nella vita pubblica e privata della nostra comunità. Infatti quaderni, sussidiari e libri raccontano come l’educazione sia stata incentrata sul nazionalismo, sull’eroismo, sul rispetto e l’amore per la patria. I diari, le lettere e le cartoline dal fronte narrano la vita di chi era in trincea e di chi era a casa ad aspettare e sperare. I documenti, di archivi pubblici e privati, tracciano uno spaccato sull’organizzazione della vita in guerra, dai centri di assistenza per gli orfani a quelli di raccolta e spedizione di vestiari in trincea.
Per questo è stata organizzata la “CHIAMATA ALLA MEMORIA”, una giornata dedicata al censimento di materiali che saranno fotografati e scansiti per poter realizzare una banca dati da mettere a disposizione della collettività e degli studiosi.
Mah! Non vogliamo essere ipercritici ed aprioristicamente diffidenti. Siamo convinti che iniziative di spessore non possono che fare bene alla Città ed alla sua provincia. Aldilà però della ratio, francamente vacillante, che sostiene questa iniziativa, non comprendiamo perché le sia stata riservata una dimensione così limitata, così poco ariosa, con un respiro ristretto alla cinta comunale. Un convegno nazionale con studiosi di livello ed una partecipazione archivistica di spessore non avrebbe guastato. Ma tant’è.
Mah! Non vogliamo essere ipercritici ed aprioristicamente diffidenti. Siamo convinti che iniziative di spessore non possono che fare bene alla Città ed alla sua provincia. Aldilà però della ratio, francamente vacillante, che sostiene questa iniziativa, non comprendiamo perché le sia stata riservata una dimensione così limitata, così poco ariosa, con un respiro ristretto alla cinta comunale. Un convegno nazionale con studiosi di livello ed una partecipazione archivistica di spessore non avrebbero guastato. Ma tant\’è.