Spesso, a quell’età, noi ragazzi, subendo un cambio radicale nel metodo di insegnamento e d’apprendimento per via del passaggio Scuola Primaria – Scuola Secondaria di I Grado, ci chiediamo quale sia il vero motivo per cui si debba studiare questa materia e quanto veramente incida sull’aspetto educativo di uno studente. In molti a questa domanda potrebbero rispondere in modo assolutistico: ”perchè così è stato deciso”. Altri, pochi, cercano di arrivare al fondo e al nocciolo del quesito ammettendo che lo studio della ”musica” è fondamentale in quell’arco d’età.
Memorizzare uno spartito, studiarlo assiduamente, provare e riprovare, non serve ad altro se non ad allenarci in vista degli step successivi che dovrebbe incontrare uno studente nella sua vita, anche e soprattutto in quella scolastica. L’unico aspetto che dovrebbe indurre a rivedere l’arco di tempo in cui bisognerebbe insegnare quest’arte, è che solo ad adolescenza inoltrata gli studenti riescono a capire il suo ruolo centrale e quindi carpire da 3 minuti di composizione sentimenti e/o emozioni.
É proprio a cavallo tra i 16/17 anni che uno studente riesce a rimanere estasiato dalla sua magnificenza stilistica. A cavallo di ciò, noi Rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti di Salerno abbiamo avuto la fortuna, in una Plenaria itinerante svoltasi in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, di essere parte integrante di una cerimonia accompagnata musicalmente dalla Wind Orchestra. Proprio grazie anche a queste esperienze significative che segnano la vita di un rappresentante, e che auguro molti possano vivere, posso affermare che la straordinarietà e i brividi che la musica causa sono nulla se raccontati con le parole.