LE PENE – “Bisogna distinguere fra tifosi, ossia appassionati che sostengono la squadra rispettando le regole, e delinquenti tifosi: è un problema di legalità – ha aggiunto Lotito -. Fino a oggi questo metodo ha fatto comodo ad alcuni interpreti del sistema per consenso elettorale o per mettere pressione ai club anche per i contratti dei calciatori. È un mondo di farisei. Tutti quelli che ora fanno dichiarazioni dove erano fino a ieri? Ora per motivi elettorali tutti a dire belle parole. Il Governo deve assumersi la propria responsabilità e permettere alle società di svolgere la propria attività”. Il presidente della Lazio ha ribadito la sua contrarietà al Daspo a vita “un palliativo che frega poco a chi ha già pene per 8-10 anni di carcere“, e ha invocato “tolleranza zero, processi per direttissima, pene più severe e certe, celle negli stadi, e la riforma della responsabilità oggettiva”. “La colpa delle società per responsabilità oggettiva è un’altra aberrazione, perché – ha osservato Lotito – i club pagano nonostante mettano in atto azioni di prevenzione. Va rivista la responsabilità oggettiva, è un ulteriore arma di pressione e condizionamento indiretto. Si fa un utilizzo distorto della norma. E poi non abbiamo gli stadi di proprietà: se il tifoso vede lo stadio come casa propria lo rispetta”.
Fonte www.corrieredellosport.it