Questa lettera fa seguito ad una comunicazione fatta pervenire al Sindaco del Comune di Capaccio Paestum, Italo Voza, nella quale si chiede formalmente che si proceda con l’esproprio, per pubblica utilità, dei locali adibiti a museo ubicati all’interno del convento di Sant’Antonio al Capoluogo, atteso che, se entro sei mesi ciò non avvenga, lo stesso sarà trasferito in altro comune limitrofo, dove troverà giusta e definitiva collocazione a titolo completamente gratuito.
Un lavoro certosino, svolto per arredare e rendere fruibili i locali, con oneri economici ingenti, rischia di essere vanificato. La motivazione di questa richiesta risiede nell’annosa questione giuridica avviata dai Frati Minori, i quali hanno fatto pervenire alla Fondazione richiesta di sfratto. La riflessione che poniamo alla comunità tutta, se ciò dovesse accadere, è di considerare l’impoverimento del territorio, privato di una collezione originale che detiene un immenso valore intrinseco e morale, poiché il Grand Tour rappresenta la riscoperta e la rinascita di Paestum, quindi perdere questo museo significa privare il territorio e la sua comunità di una parte significativa della sua storia. In 10 anni di attività ininterrotta, il Museo è diventato centro di aggregazione, realizzando eventi di Alta Cultura e promuovendo l’identità. Capaccio Paestum viene considerata la culla della civiltà, dimostriamolo! Non lasciamo che l’insensibilità vinca sulla cultura, uniamoci per impedire che questo scempio accada: tutti insieme per il Museo del Grand Tour! Un museo che chiude rappresenta una mortificazione per tutti!”.
Petizione popolare Fondazione Giambattista Vico
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