“Quando vengo definito artista – ha aggiunto – a me dà un po’ fastidio soprattutto in un contesto del genere dove ci son tanti miei coetanei. Io oggi mi sento uno studente che deve imparare”. Nell’intervista ha affrontato il tema della carenza degli spazi per fare musica: “Vivo e lavoro a Milano, qui purtroppo non c’è un’industria discografica che possa supportare i talenti fino ad un livello nazionale. E’ molto difficile riuscire ad emergere e quando uno ce la fa è giusto rappresentare quegli altri 999 che non ce l’hanno fatta. Quando parlo di strutture, parlo anche del campo di calcio che manca al ragazzino che vuole giocare a Scampia”. Un riferimento anche agli ultimi episodi di tifo violento in merito ai quali l’artista salernitano non condivide “ciò che è successo: non è possibile assistere a scene violente mentre un pallone rotola nel campo. Sono contento degli sfottò calcistici, ma la violenza no! La guerra non dobbiamo farla tra di noi!”.
Uno spiraglio di ottimismo nelle sue parole quando si affronta il tema del rap al Sud: “I rapper che erano più influenti nella discografia venivano tutti dal Nord. Credo che sia la prima volta che un rapper del Sud riesca a raggiungere un traguardo del genere. Per me è anche un simbolo di riscatto come a voler dire ‘guardate che il rap lo facciamo anche qui in Campania’. Anche l’esperienza dei 99 Posse e tutto ciò che di bello sta succedendo in Campania, mi va di citare anche Sorrentino con l’Oscar, mi fa dire che questo è forse l’anno della Campania. E ci stava! Dopo tanti anni in cui venivano messe alla luce le nostre ilarità, le non eccellenze, per la prima volta forse si sta parlando della Campania Felix almeno artisticamente”. Proprio qui occorre investire per Rocco Hunt che, rispondendo ad una domanda sul ‘fuitevenne’ lanciato da Eduardo, ha detto: ”E’ giusto viaggiare ed esplorare territori nuovi, ma lo è altrettanto tornare e portare a casa la propria esperienza”. L’intervista si è conclusa con una domanda sull’importanza del web. “Il fatto di essere un ‘nativo digitale’ è stato un vantaggio: ho lanciato il mio primo video su YouTube per gioco e poi ha fatto tante visualizzazioni e ho capito che sul web c’era un mondo sotterraneo che ancora dovevo esplorare. Sono stato accompagnato dal web per tutta l’esperienza di Sanremo”.
Fonte ANSA