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Vertenza Sita, De Luca: “Caldoro vive in una dimensione tutta sua. Ci attende dura battaglia”

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Le Province di Napoli, Salerno ed Avellino sono le prima a dover chiarire, alla Sita, la propria posizione in ordine ai tagli e alle note di credito inviate sul 10% delle prestazioni di trasporto pubblico finora effettuate dagli autobus del gruppo Vinella.  Entro lunedì bisognerà trovare un accordo che dia serenità ai lavoratori della Sita e formalizzi le condizioni di impresa per la permanenza dell’azienda in Campania. E’ noto che la Sita ha congelato, in via provvisoria, le lettere di licenziamento per oltre quattrocento dipendenti in attesa che si chiariscano i rapporti con le Province servite e con la Regione Campania.

L’amministratore delegato Vinella disconosce gli obblighi di servizio così come posti dall’assessore regionale ai trasporti Vetrella, ritenendo oscuri alcuni punti relativi al costo/chilometro, alla certezza dei pagamenti ed al margine di utile ragionevole. In altre parole, Sita chiede alla Regione di sottoscrivere un contratto soddisfacente per entrambe le parti e non solo per l’ente di Palazzo S.Lucia. Inoltre, va chiarito anche perché le Province continuino a ventilare tagli e a richiedere note di credito senza motivo quando la stessa Regione ha confermato che i fondi a disposizione sono gli stessi dello scorso anno e non ha posto ostacoli ai primi pagamenti.

Sull’argomento il Sindaco De Luca ha detto: “Ho saputo che nei prossimi giorni i dirigenti della SITA dovranno incontrare l’assessore regionale ai trasporti: a loro va tutta la mia solidarietà, perché saranno sottoposti ad un martirio: un incontro con l’assessore regionale ai trasporti è un atto di espiazione, è come flagellarsi.
In Campania siamo ormai al disastro, il trasporto pubblico è in condizioni da terzo mondo: interi territori rischiano di restare paralizzati. E il Presidente, persona sempre sorridente e garbata per carità,  continua a non dare segni di vita e a vivere in una dimensione tutta sua. Dovremo, dunque, fare una battaglia dura per combattere l’ottusità dell’assessore e la latitanza del Presidente”.

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