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Lotito all’Arena di Giletti: “Non mi abbasso ai ricatti di ultrà”

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All’ Arena di Giletti su Raiuno tema del giorno è stata la violenza nel mondo del calcio dopo i gravi fatti del pre-partita di Coppa Italia di sabato scorso a Roma  tra Fiorentina e Napoli dove un giovane tifoso partenopeo è stato ferito gravemente e  tutt’ora lotta tra la vita e la morte dopo l’agguato di un gruppo di ultrà romanisti. Nel parterre di Giletti è intervenuto anche il presidente di Lazio e Salernitana Claudio Lotito che da sempre si è schierato contro la violenza del mondo ultrà: “Il calcio è una partita della legalità – ha esordito Lotito – “Non mi sono mai abbassato ai ricatti degli ultrà. Una volta affrontai Diabolik capo-ultrà laziale dicendogli che io ero a servizio della legalità a favore della Polizia. Una volta le famiglie erano più presenti con i giovani che si avvicinavano allo sport. Mi ricordo il tempo dell’oratorio. I ragazzi di oggi si sentono fragili ed esaltati e quando stanno nel branco commettono atti vandalici tipo i sassi dal cavalcavia o altro per dire al mondo: io ci sono, un senso sbagliato di ribellione alla vita. C’è un distinguo tra tifosi e delinquenti tifosi. Non tutti che vanno allo stadio sono delinquenti. Io sto cercando di cambiare questo sistema dove i tifosi violenti vogliono decidere la vita della società di calcio. Io combatto questi delinquenti che sono delinquenti già nella loro vita privata chi per spaccio di droga, estorsione, sfruttamento della prostituzione ecc. Gli stadi devono essere di proprietà dalle società e dovranno decidere loro – ha concluso Lotito – chi far entrare nel proprio impianto sportivo”
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