Sul futuro, invece, sembra non accettare compromessi: «A queste condizioni restare in Campania risulta davvero impossibile per la nostra azienda. Se non ci conviene rimanere noi andremo via il prossimo primo agosto e non vogliamo nulla da nessuno». Una decisione che non vacilla nemmeno quando si tirano in ballo i soliti obblighi di servizio: «Quelli non sono un problema, perché siamo pronti ad arrivare davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea per far valere le nostre ragioni».
L’azienda teme che la situazione campana possa abbattersi di riflesso anche nelle altre regione dove la società opera – Puglia e Basilicata – minando così la stabilità di tutto il gruppo. Per questo oggi a Vetrella toccherà un compito arduo: non deludere le attese della Sita e non gettare nello sconforto migliaia di pendolari campani.
Fonte Metropolisweb.it
invece di fare tanto chiasso, secondo me, e non solo, bisognerebbe cacciare a pedate nel fondo schiena, caldoro e vetrella, il che sarebbe un grande beneficio per tutti.