Altro traguardo della Regione, la riduzione da 427 giorni a 168 per i pagamenti dei fornitori e degli erogatori sanitari convenzionati. Una riduzione che ”avvicina” la Campania alla media nazionale che si attesta sui 100 giorni, traguardo che Caldoro auspica di raggiungere nel 2015. Secondo i dati riportati dal presidente della Regione, in Campania operano nella Sanita’ 50mila dipendenti tra personale medico, sanitario e amministrativo rispetto a un fabbisogno di 60mila unità. ”Oggi che abbiamo le carte in regola – ha proseguito Caldoro – realizziamo insieme una buona sanità e dimostriamo che la Campania può essere prima in Italia”.
Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro non esclude il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo per la corretta applicazione della legge nazionale relativa al riparto del Fondo per la sanità. Caldoro ha sottolineato che ”il diritto alla salute è un diritto costituzionale e individuale che va tutelato e per cui il fabbisogno sanitario va calcolato sulla singola persona”. Esiste, ha ricordato, una legge nazionale per cui il riparto dei fondi sanitari non va calcolato avendo come parametro solo l’anzianità della popolazione, parametro che ”penalizza la Campania, regione più giovane d’Italia”. Secondo il governatore, questo metodo ”è un errore. E’ fondamentale – ha affermato – tornare a un riparto che sia uguale per tutti. E’ necessario rispettare tutti i parametri previsti per legge” come la popolazione anziana, la mortalità delle diverse zone, l’epidemiologia e i fattori socio economici. ”Ritengo – ha aggiunto Caldoro – che il riparto delle risorse sanitarie debba essere pro capite”.