Nei giorni scorsi si sono tenuti altri due vertici (l’agitazione è stata dunque sospesa) nel corso dei quali si è fatto il punto della situazione con i sindacati che hanno chiesto di fare scelte lungimiranti per il trasporto pubblico in Campania.
In una intervista a Metropolis Simone Spinosa direttore della Società dice: “Noi non chiediamo niente di più di quello che ci spetta di diritto. Dalla Regione Campania vantiamo un credito che si aggira intorno agli otto milioni di euro. Per loro la cifra è sicuramente inferiore, ma aspetto di vedere i conteggi fatti dai funzionari dell’assessore regionale Vetrella».
Sul futuro, invece, sembra non accettare compromessi: «A queste condizioni restare in Campania risulta davvero impossibile per la nostra azienda. Se non ci conviene rimanere noi andremo via il prossimo primo agosto e non vogliamo nulla da nessuno». Una decisione che non vacilla nemmeno quando si tirano in ballo i soliti obblighi di servizio: «Quelli non sono un problema, perché siamo pronti ad arrivare davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea per far valere le nostre ragioni».
L’azienda teme che la situazione campana possa abbattersi di riflesso anche nelle altre regione dove la società opera – Puglia e Basilicata – minando così la stabilità di tutto il gruppo. Per questo oggi a Vetrella toccherà un compito arduo: non deludere le attese della Sita e non gettare nello sconforto migliaia di pendolari campani.
Vetrella è il distruttore del trasporto pubblico locale, perchè non si dimette?
immagino il discorso di Vetrella: ma voi bla bla bla i km bla bla bla le linee bla bla bla i soldi bla bla bla…puro stile regione Campania