L’operazione White Skin comincia quasi due anni fa, a seguito dell’incendio doloso di una vettura e due rimorchi a Solfora, all’interno di un’azienda di trasporto. Da lì, i carabinieri di Solofra cominciano a tessere una fitta ragnatela fatta di pedinamenti ed intercettazioni telefoniche. La “roba” diventa una pizza o un CD nelle losche conversazioni tra assuntori e pusher, alla fine si giunge all’esistenza di una vera e propria organizzazione dedita al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish nell’avellinese, nella valle dell’Irno e nel potentino condotta dal salernitano Tonino Pupatella, al secolo Antonio Noschese – già noto alla Giustizia – unitamente al genero Franco Sasso, detto Zio Frank, che controllava le attività illecite nell’area di Baronissi e dintorni. Le dichiarazioni di alcuni assuntori hanno poi confermato le responsabilità del settantenne spacciatore, coinvolto in prima persona in una quotidiana e frenetica attività di spaccio al dettaglio di cocaina, attività che svolgeva presso il suo domicilio di Salerno dove si trovava agli arresti domiciliari.
Le indagini hanno poi portato sulle tracce di altri giovani dediti allo spaccio. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ha portato complessivamente all’emissione di 15 provvedimenti restrittivi ed al sequestro di importanti quantitativi di stupefacenti.
LE FOTO
GUARDA IL VIDEO
Commenta