Queste le condizioni poste per rimanere in Campania, segnatamente nelle Province di Salerno, Napoli ed Avellino e per non licenziare gli oltre 400 lavoratori. Dagli enti interessati, finora, lettera morta. La Provincia di Salerno ha vinto il primo round al Tar, contro la Regione, per i corrispettivi Iva (si tratta di 21 milioni) ma la disponibilità operativa dei soldi non c’è e dunque pare difficile dal mese di giugno tirare fuori altre risorse. La Regione, dal canto suo, continua a sostenere la linea dell’assessore regionale Vetrella, per il quale la Sita deve prima ritirare il licenziamento e poi si ragiona sulle condizioni. La sensazione, insomma, è che in questo modo con un tira e molla continuo non si andrà lontano.
Alla richiesta dei sindacati di un nuovo confronto da tenersi a Palazzo S.Lucia fino ad oggi non è arrivata risposta, figurarsi una convocazione ufficiale che, a questo punto, potrebbe esserci non prima della settimana prossima. Gli autisti, intanto, lavorano e rispettano le consegne, senza penalizzare i quasi 40mila pendolari che in tutto il territorio utilizzano i collegamenti della Sita. Ma dietro l’angolo, ovviamente, c’è lo spettro dell’abbandono del gruppo Vinella e della possibilità che subentrino altri soggetti privati. Ma chi sarebbe in grado di sostenere i costi del servizio e di 400 lavoratori? Chi potrebbe garantire autobus disponibili da subito per tutte le corse? A conti fatti, secondo alcune indiscrezioni, nel caso di abbandono da parte di Sita servirebbe un investimento di almeno sette milioni. E chi potrebbe affrontarlo?
Fonte LIRATV
Palmentieri,Buonotourist, pecori che siete