L’analisi delle criticità esistenti presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria non ha permesso soluzioni alternative allo stato di agitazione. La decisione è stata presa dalle organizzazioni sindacali della USB e della NurSind in seguito agli esiti negativi delle ultime riunioni di contrattazione integrativa aziendale avute con la Direzione Generale. I carichi di lavoro, in particolare per gli addetti all’assistenza diretta, sono ormai insostenibili a causa del blocco del turn-over e della grave crisi finanziaria. La condizione economica dei lavoratori è aggravata dalla continua riduzione del salario accessorio. Il sistematico demansionamento professionale nell’area critica di emergenza sta seriamente minando l’equilibrio psico-fisico di un crescente numero di dipendenti.
In questo scenario di estrema sofferenza del personale, l’azione sindacale dell’attuale RSU si è arroccata, da tempo, sulla difesa degli interessi di pochi privilegiati. Si è rivelata fallimentare anche la condotta della RSU dell’Asl di Salerno. Il 15 maggio, l’ingiustificabile assenza di 36 delegati su 56 non ha permesso lo svolgimento dell’assemblea con le conseguenti dimissioni del coordinatore Tomasco (Uil) e dell’ufficio di presidenza composto da Addesso (Cgil) e Pistone (Cgil). Quanto accaduto conferma la validità della posizione di Nursind e Usb che, già nella conferenza stampa dello scorso 29 aprile, avevano definito preoccupante l’azione sindacale della RSU dell’Asl. Lunedì 19 maggio le scriventi OO.SS. verificheranno l’eventuale avanzamento rispetto alla situazione di criticità nella riunione che si terrà con il direttore Squillante. In caso di mancati significativi risvolti si procederà, senza indugi, alla proclamazione dello stato di agitazione anche all’Asl di Salerno.
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