Poi, il ricordo di Tatarella, “era dentro il processo politico nazionale e aveva già una grande mentalità di uomo di Governo”. Caldoro ha anche ricordato questo, una telefonata “ricevuta alle ore 7,30 mentre ero alla redazione del Roma”. “Mi disse ‘caro Caldoro io ho un sogno, devo recuperare la realtà socialista e mi farebbe piacere che tu accettassi l’ipotesi di una tua candidatura a Bari’ – racconta – rimasi colpito, lo sottovalutai. Tentati di tirarmi fuori, gli dissi che lì c’erano i suoi amici e lui disse ‘ai miei amici ci penso io, mi devi dire tu cosa vuoi fare’. Io risposi che non ero pronto e che abbandonare i miei amici socialisti mi sembrava un tradimento. Tatarella era uno che guardava più avanti della cronaca politica”.
Fonte ANSA