Lo scorso anno attorno al nome di Foggia sono stati costruiti i maggiori errori. Ci si è fidati troppo della sua condizione non certo adeguata ad un campionato intenso e tirato, è stato scelto un modulo, il 4-2-3-1 cucito addosso all’ex Lazio ma non in grado di valorizzare le caratteristiche del gruppo. Ci si è privati a cuor leggero di un certo Grassi perché in Salernitana, c’era Foggia ed i vari Mounard e Gustavo. Risultato? Grassi ha fatto le fortune del Pontedera alla Salernitana solo imprecazioni per i guai fisici di Foggia e l’utilizzo col contagocce dei vari Gustavo e Mounard con ques’ultimo inspiegabilmente non convocato per Frosinone. Insomma da Sanderra a Perrone e per finire con Gregucci nessunod ei tre allenatori è sembrato apprezzare la qualità ed il talento degli ultimi due, di Gustavo e Mounard. Foggia, invece, lo spazio lo ha trovato ma ha trovato anche una lunga scia di infortuni che ne hanno condizionato il rendimento e le prestazioni sue e della squadra. Insomma ripartire da Foggia, costruire la squadra interamente attorno a Foggia con tutto il rispetto per il calciatore sembra una mossa azzardata, troppo azzardata per chi è reduce da uno scottante fallimento.