Un’opera che, come è chiaro dal titolo, si incentra anche sull’altra grande figura della lotta contro la mafia, il giudice Paolo Borsellino, rimasto vittima dell’altro ben noto attentato il 19 luglio del 1992 in via D’Amelio a Palermo, in cui morirono anche cinque agenti della scorta. I due magistrati simbolo della battaglia contro Cosa Nostra sono in questa rappresentazione considerati oltre ogni tentazione agiografica o mitizzante. “Chiamarli eroi è facile, inutile, anzi volgare – spiega l’autrice del testo – Allontanando da noi il senso civico del loro agire, ci allontana al contempo dalle nostre responsabilità, ci paralizza in un disarmante fatalismo, ci ricorda solo ciò che non ci compete, non ci riguarda, non ci appartiene”.
“Siamo nella Casa degli Uomini Eletti. Qui si trovano tutti quelli che in vita si sono distinti per coraggio, onestà, dedizione al lavoro, ma che non sono stati uomini perfetti. Non è dunque il paradiso”. Così recita infatti un significativo passo dell’opera che introduce in un luogo metafisico, che poco profuma di santità, dove due personaggi si incontrano di nuovo, dopo molto tempo.
I toni appaiono subito quelli di un’amicizia interrotta o di una fiducia tradita. L’imbarazzo iniziale lascia gradualmente il posto al ricordo di un senso della vita condiviso, dando spazio all’opportunità di una identità nuova, slegata dalla materia, più alta, senza i vincoli del tempo, più sincera. Le differenze tra i due personaggi rimarranno le medesime, senza conciliazione possibile, ma questo eccezionale incontro ne definirà confini e motivi. E attraverso le “voci di dentro” di Giovanni e Paolo, il teatro si offre nella sua straordinaria funzione di luogo privilegiato in cui è possibile vedere contemporaneamente la maschera e il volto, quello che si conosce insieme a quello che si può solo immaginare, ciò che è insieme a ciò che non è più.
La drammaturgia e la regia sono di Dario Garofalo, anche interprete dello spettacolo insieme a Gaspare Balsamo e Giusy Zaccagnini. Le scene sono a cura di Lucia Mammana e Sara Pellegrini, i costumi di Aurora Damanti e Letizia Mascagni.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione Nazionale Magistrati – Sezione di Salerno, in collaborazione con Università degli Studi di Salerno, Ente Provinciale per il Turismo Salerno, Comune di Salerno, Associazione culturale muSArte-tour, Associazione culturale Compagnia Michele Murino-Cilento Arte, VeliaTeatro.