Blindata per ragioni logistiche, il Volpe non è ancora agibile per gli spettatori, la squadra si è ritrovata dopo la serataccia di Frosinone. Volti scuri e poca voglia di parlare anche perché ad oggi nessuno conosce il proprio destino. Non c’era neppure un dirigente alla ripresa del lavoro. Insomma si va avanti ma senza sapere bene dove si sta andando. Un po’ come il leit motive della stagione che si è appena conclusa. Ribadiamo un concetto che forse qualcuno ha dimenticato o fa finta di dimenticare: Lotito e Mezzaroma si sono impegnati a fare calcio in modo serio a Salerno. Hanno partecipato ad un bando, assieme ad altre cordate di imprenditori e alla fine la scelta è ricaduta su di loro perché fornivano le maggiori garanzie. Salerno è reduce da due fallimenti sportivi nel giro di pochi anni.
Questo non autorizza nessuno a dire che siccome prima si stava male oggi non è lecito attendersi di più dal duo Lotito –Mezzaroma anche perché l’errore più grande commesso quest’anno è stato quello di non programmare per tempo dopo aver vinto a maggio il campionato di seconda divisione, di essersi mossi con colpevole ritardo su tutta la linea, di aver pescato giocatori di nome ma non adeguati al progetto tattico, di aver proposto giocatori fisicamente non al top. Se la Salernitana ha fallito sul piano sportivo non è solo perché si è perso a Frosinone ma perché si è arrivati a costruire una squadra degna di tal nome a gennaio a campionato abbondantemente in corso. Alla luce di tutto quanto accaduto appare più che legittimo chiedere alla società l’allestimento di un organico in tempi brevi ed un segnale di reazione dopo una eliminazione play off che grida vendetta