Somma sa bene che si gioca tutto in questa esperienza a Salerno in una città affamata di successi che chiede spazio, che reclama il proprio incontestabile diritto a competere ai massimi livelli senza più dibattersi con alterne fortune nelle retrovie di una terza serie da abbandonare quanto prima. Anzi, subito; perché Somma dove essere solo il primo tassello del piano di rilancio. Per riconquistare la B va bene, benissimo un allenatore super motivato come lui ma servono soprattutto i calciatori. Quelli capaci di innalzare il tasso tecnico, certo, ma anche quelli affidabili dal punto di vista caratteriale. La professionalità, il rigore, l’attaccamento alla maglia saranno qualità indispensabili perché il gruppo dev’essere di granito come quello che conquistò la B nell’89/90 con Mario Somma tra i protagonisti di quella storica promozione che riportò la Salernitana tra i cadetti dopo 24 anni. Si riparte dunque dalla grinta di Mario Somma che ha già fatto breccia nel cuore dei tifosi. Ora sta alla società mettere il mister in condizioni di potersi esprimere al meglio di dimostrare il suo valore. Che sia la volta buona?
Lotito pesca la ‘Somma’ vincente
Se il risparmio non è mai guadagno questa volta Lotito da un lato ha risparmiato una manciata di euro e dall’altra ha scelto un allenatore che gli ha fatto guadagnare credito nei confronti della città e della tifoseria. Mario Somma guiderà la Salernitana nel prossimo campionato di Lega Pro. A lui il compito di rifondare e ricostruire. L’ex difensore centrale della Salernitana ha dalla sua motivazioni da vendere, e soprattutto conosce bene la piazza granata. Pregi e difetti per un allenatore molto più affermato sul piano televisivo che non sul rettangolo verde avendo raccolto, miracolo Empoli a parte, meno di quanto seminato. Somma è un allenatore bravo, un allenatore vero. Somma non è un gestore di spogliatoio come pensa Lotito degli allenatori.
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