Il 2 e il 3 giugno 1946 in Italia si tenne il referendum istituzionale a suffragio universale per decidere la forma di governo da dare al Paese all’indomani del conflitto mondiale.
Le opzioni erano due: monarchia o repubblica. Con una differenza di 2 milioni di voti prevalse la repubblica, con il conseguente esilio dei monarchi di casa Savoia.
Si concludeva così per l’Italia unita un regno durato 85 anni, iniziato con la fondazione del Regno d’Italia avvenuta, come noto, il 17 marzo del 1861.
L’istituzione della Festa della Repubblica Italiana avvenne nel 1948, anno in cui (1 gennaio) entrò in vigore la Costituzione. Il 2 giugno del 1948 fu dunque celebrata per la prima volta.
Questa è una grande Festa di partecipazione e di libertà; questo è il giorno in cui, tornando a votare liberamente per il referendum istituzionale e per l’elezione dell’Assemblea Costituente, gli italiani sancirono la nascita della Repubblica. In quel gesto, in quel voto, stava la speranza di un nuovo inizio, basato su una volontà forte e diffusa tra gli italiani di ricostruire e far rinascere il paese, in un clima di libertà e attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità.
Il nostro compito è fare memoria di tale evento. Ritrovarsi in una festa che ci restituisca e rinsaldi sempre nell’unità, e nella speranza. E’ un avvenimento che vuole essere linfa alla nostra vita civile e alla nostra democrazia. Pertanto è importante riconoscere il valore simbolico delle date che hanno contributo alla formazione della Nostra Amata Nazione. Quest’anno abbiamo voluto dare un ulteriore contributo per far comprendere l’importanza di questa ricorrenza in particolare ai più giovani, donando ai nostri diciottenni la copia della Costituzione Italiana, carta che ha garantito e garantisce a tutti noi la libertà alla base della convivenza civile, e che ha consentito la rinascita del nostro grande Paese, e l’affermazione dei principi fondamentali di uguaglianza, di democrazia, di sovranità popolare.
C’è un calendario ideale che traccia le tappe della nostra storia repubblicana, e della nostra democrazia, il 25 aprile e il 2 giugno. Una continuità di eventi della nostra mirabile storia, continuità di ideali che si trovano riassunti e rappresentati nei simboli della nostra unità nazionale, l’inno nazionale, il tricolore, le nostre Forze Armate. A loro va il mio personale ringraziamento e quello della più vasta comunità vallese, per il prezioso contributo che offrono per garantire quotidianamente la nostra sicurezza. Mi sia consentito di ricordare con profonda commozione tutti coloro che sono caduti per garantire a tutti noi la libertà e la democrazia.
La Festa della Repubblica sia un punto di riferimento per tutti noi, per gli italiani di oggi e di domani, per chi è italiano figlio di genitori venuti da un altro paese; per chi, immigrato, ha trovato e troverà qui la sua nuova cittadinanza; come per chi ha combattuto il nazifascismo 60 anni fa, ha ricostruito da zero un paese ferito e ha affidato a noi l’esercizio e la difesa della democrazia.
Gli ideali di libertà, solidarietà, democrazia, uguaglianza, tolleranza, e rispetto del “diverso” che hanno suscitato la nascita della Repubblica Italiana, costituiscano ancora e sempre la nostra buona stella di riferimento, ispirazione per affrontare con coraggio e determinazione le nuove sfide che ci attendono, in questo particolare momento storico: Buon “2 Giugno” a tutti.