Lo scorso anno per una manciata di fave la Salernitana non è riuscita ad ingaggiare l’attaccante che le serviva. Ecco perché è fondamentale non sbagliare la composizione della spina dorsale della squadra che verrà. Portiere, centrale difensivo, centrale di centrocampo e boa d’attacco: il poker per ora resta tra le mani della società tenendo presente le indicazioni dell’allenatore per non sbagliare le scelte estive, non buttarsi sui nomi ma sulle linee progettuali. A mister Somma servono pedine con determinate caratteristiche tecniche ed umane, al direttore il compito di sfogliare la rosa dei papabili e pescare i migliori, soprattutto i più motivati, perché la prossima Salernitana dovrà essere cosciente di due cose: della sua forza e del dover lottare sempre, comunque e ovunque con grande umiltà e spirito di sacrificio.
Salernitana: per vincere ci vuole spina dorsale
Per vincere ci vuole spina dorsale. Intesa come forza caratteriale, certo, ma anche come fondamenta, colonna portante del fabbricato. Mezzaroma e Lotito hanno cominciato a costruire nel modo giusto sciogliendo in tempi brevi il rebus allenatore. Ora, però, non bisogna cullarsi sugli allori. Il cantiere Salernitana è aperto come sono aperti gli scenari. Nel processo di costruzione della Salernitana per la prossima stagione sono ancora tante le incognite e le incertezze. Tra nomi di fantasia, indiscrezioni e persunti scoop rimangono ancora tante le cose da concretizzare. Fabiani, che lo scorso anno ha pescato quasi esclusivamente in casa Ascoli deve dimostrare di avere agganci a destra e a manca.
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