E’ anche vero che all’epoca dell’esperienza toscana, Somma si era ritrovato ad allenare un Foggia poco più che ventenne e la maturità acquisita nel corso degli anni dal calciatore partenopeo potrebbe consentire ora di risolvere i dissidi passati. Nello stesso tempo, però, se anche il co-patron Claudio Lotito, che è stato tra i primi a volerlo a Salerno, arriva a definirlo un “problema” da risolvere con l’allenatore, probabilmente il suo futuro in granata non è poi così scontato. Alla scarsa sintonia con il nuovo tecnico della Salernitana, va aggiunto anche il mancato feeling con i tifosi granata, ritrovato forse solo in parte nella seconda fase della stagione. Aver saltato quasi interamente la preparazione estiva ha probabilmente condizionato l’intera stagione dell’esterno partenopeo. Il suo avvio di campionato si è consumato tra pali, 7 quelli colpiti, e infortuni. Il suo contributo è arrivato solo nel girone di ritorno, dopo il terzo cambio tecnico, quando, impiegato sulla fascia destra, ha reso al meglio delle sue potenzialità. Bloccato poi da un infortunio muscolare nelle ultime giornate, ha finito per saltare l’unica gara dei play off disputata dalla Salernitana. Ora il suo futuro con la maglia granata è nelle mani di Somma e Fabiani che, analizzeranno di comune accordo con Lotito e Mezzaroma, la posizione dell’ex di Sampdoria e Lazio. Foggia, che due giorni fa ha spento 31 candeline, ha dalla sua il contratto che lo lega per altri due anni al club granata. Da perno, attorno al quale costruire la rosa, a possibile spina, però, il passo è breve. Alla società spetta l’ultima parola.