“A questa sinistra – spiega – è giusto ricordare che un conto sono le difficoltà che quotidianamente, come è noto a tutti, incontrano i sindaci e gli amministratori nello svolgere la loro attività di gestione della cosa pubblica, un altro conto sono gli errori che possono essere compiuti in buona fede, un altro ancora è il passaggio di denaro finalizzato a sostenere – come sembrerebbe – campagne elettorali dispendiose, poco in sintonia con la situazione economica e sociale in cui versa l’Italia”.
“A questa sinistra – continua Cirielli – è bene ricordare anche che l’attuale legge sulla corruzione approvata per avere un manifesto che dividesse idealmente, secondo la prospettiva di quella sinistra e di quel Governo Monti, i puri dai ladri, non funziona. Nessun politico perbene può essere a favore della corruzione, siamo tutti contro questo fenomeno, ma questa legge non serve a nulla, così come tutte quelle leggi penali che non eliminano miracolosamente il reato. O meglio, questa legge ha funzionato solo per eliminare il nemico politico. I testi all’attenzione del Parlamento, poi, sono ancora peggiori. Il problema non è inserire nuove norme, ma far funzionare quelle esistenti. Ricordo a me stesso che le leggi vengono scritte dal Parlamento e non dal circuito mediatico sull’onda dell’emozione popolare”.
“A Renzi che in queste ore è impegnato a definire poteri e azioni di Raffaele Cantone, diciamo che per far funzionare il sistema e far giungere a completamento le opere pubbliche, rendendo ai cittadini un servizio pari alle tasse pagate, non occorrono misure straordinarie e rimedi emergenziali, come dimostrano i risultati conseguiti da quei dipendenti pubblici che, ogni giorno, fanno il loro dovere. Occorre scegliere persone competenti, capaci e determinate a gestire le situazioni più critiche. Non servono bandiere o paladini vari, occorrono manager capaci di affrontare situazioni difficili, dove non basta essere bravo a far di conto, come ha dimostrato il risanamento dell’ASL di Salerno, dove la politica ha indicato e supportato una persona, Maurizio Bortoletti, che ha chiuso un buco corrente di 500 euro al minuto”.
“Occorrono – conclude Cirielli – punizioni esemplari scontate in carcere per chi incassa illecitamente denaro a danno della cosa pubblica, e non soltanto la gogna mediatica e preventiva che colpisce solo chi incappa da innocente nei meccanismi, a volte farraginosi, della giustizia italiana, e non certo i veri ladri che, dopo il clamore, restano impuniti per un sistema di esecuzione penale voluto, guarda caso, proprio dalla sinistra”.