Falzerano ricorda con affetto quell’annata per certi versi irripetibile: “Per un giovane calciatore fu un anno davvero importante e formativo, le difficoltà aiutano a crescere e si formò un gruppo fantastico, unito e che anteponeva a tutto la maglia granata. Una delle gioie più belle della mia carriera fu il gol nel derby con la Paganese, in uno stadio gremito e sotto la curva Sud: quando vidi la rete che si gonfiava mi sembrava di sognare, corsi ad abbracciare il dottor Cardasco e rimasi impressionato dal boato di tutto lo stadio”.
A proposito di gol, Falzerano a gennaio gelò un Arechi in contestazione siglando la rete del momentaneo vantaggio del suo Gubbio: “Ricordo bene quella partita. Ero arrivato da poco a Gubbio e ci tenevo tanto a dimostrare il mio valore, fu una sensazione strana andare a segno in quello stadio che mi aveva lanciato nel professionismo e che mi aveva regalato emozioni indimenticabili. Fui felice, ovviamente, di far gol, ma non esultai molto per rispetto della mia ex tifoseria”. Una tifoseria che potrebbe essere di nuovo la “sua”: “Nel calcio si dicono tante frasi fatte, ma vi assicuro che il fattore pubblico per una squadra è importantissimo. A prescindere dal mio eventuale arrivo a Salerno, la Salernitana ha dalla sua la componente tifo ed all’Arechi è difficile per tutti fare punti: proprio per questo, in Prima Divisione, i granata non possono non puntare a traguardi ambiziosi”.