Al momento sono 17 le squadre del sud ai nastri di partenza del prossimo campionato di Lega Pro:
– 7 Campane: Benevento, Casertana, Ischia, Juve Stabia, Paganese, Salernitana e Savoia;
– 4 Calabresi: Catanzaro, Cosenza, Vigor Lamezia e Reggina;
3 pugliesi Barletta, Foggia e Lecce,
2 Lucane Matera e Melfi ed
1 siciliana il Messina. Nell’elenco di 58 squadre, ne mancano due, ci sono 26 club del Nord e 15 del centro al momento ed in attesa delle altre due compagini che comporranno il quadro. Dovranno venire fuori tre gironi da 20. In queste ore, da più parti, ci si divide sui derby. Derby si e derby no. Al di là delle questioni di ordine pubblico che spettano alle forze dell’ordine e delle logiche televisive e commerciali: un conto è assicurarsi i diritti di una serie C con Salernitana, Lecce, Reggina e Messina, per fare qualche esempio un alto è vedere FeralpiSalò, Giana Erminio, Santarcangelo, Renate e via di questo passo bisogna puntare sul fattore stadio.
Lo spettacolo non può essere immolato sull’altare della sicurezza senza tener presente la questione stadi. Quante società del nord e del centro hanno impianti in grado di poter ospitare tifosi ospiti? La ripartizione, dunque, dovrebbe essere fatta tenendo presente l’interesse del campionato ma soprattutto la sicurezza e gli impianti in grado di gestire eventuali partite a rischio. Dunque sarebbe opportuno nella composizione dei gironi mettere accanto alla voce derby e incroci pericoli anche quella degli stadi sicuri e meno sicuri per operare una scelta logica e ponderata. Il campo dirà poi chi è più forte. Come ha detto il sindaco de Luca se ci si muove per tempo e si allestisce un organico degno di tal nome si può giocare anche all’inferno ed uscirne indenni ed a testa alta.