Politico indomito, combattente antifascista da sempre, esempio di onestà politica ed intellettuale.
Enrico Berlinguer è legato a Salerno, e Salerno è legata ad Enrico Berlinguer dalle cosiddette “due svolte di Salerno”. Nella nostra città giunse nei giorni delle prima svolta di Salerno, dopo la sua scarcerazione – il giovane Berlinguer, nel gennaio 1944 era stato arrestato e trattenuto in carcere per tre mesi con l’accusa di aver istigato la popolazione ad assaltare e saccheggiare per la fame i forni della città di Sassari – portato dal padre, quella Salerno, luogo in cui la famiglia reale e il governo di Badoglio avevano trovato rifugio dopo l’armistizio di Cassibile fra l’Italia e gli alleati. Parte in quei giorni la prima opera di riordino dello Stato e di la moralizzazione dopo il ventennio fascista e dell’ancor più lunga perdita di prestigio della monarchia.
A Salerno il 23 giugno del 1944 il padre lo presentò, presso palazzo di Citta, sede del Governo Provvisorio, a Palmiro Togliatti, che era stato suo compagno di scuola a Sassari, dando inizio alla sua carriera politica. Il giovane Enrico si presentò all’appuntamento su una Fiat 1.100 dell’esercito senza sportelli targata RE 02 249.
Anni dopo, il 28 novembre 1980, in un clima politico caratterizzato dagli scandalii, inequivocabile segno di totale immoralità politica italiana, e in un territorio devastato dal tragico terremoto, lo stesso Enrico Berlinguer diede vita a quella che fu definita la seconda svolta di Salerno, durante una conferenza stampa a Vietri sul Mare, annunciando “che era finita l’epoca del compromesso storico e cominciava quella dell’alternativa democratica”, al centro della quale poneva la “questione morale” e candidava il suo Partito quale forza politica pronta a governare insieme “anche con chi non è di sinistra e, tuttavia è fedele alla Costituzione”.
Tre anni prima di morire, quindi, Enrico Berlinguer presentò quella che per lui rappresentava un’urgente, drammatica “questione morale” ricollegandosi allo spirito della prima svolta di Salerno che prevedeva un progetto di totale ricostruzione politica dell’Italia.
Il ricordo di Enrico Berlinguer, vero Antifascista, una delle personalità politiche più importanti del dopoguerra deve e vuole essere segno di una memoria, che, benché attaccata da più parti, deve essere di monito alle nuove generazioni, le quali devono avere come esempio di onestà, coerenza e dignità questo grande Italiano.
Sandro Pertini, piangendo, davanti alle spoglie mortali di Enrico Berlinguer, morto l’11 giugno 1984 disse soltanto “E’ un uomo giusto”.
L’ANPI Salerno rende onore, a trent’anni dalla scomparsa al Compagno Enrico Berlinguer.
Per ricordare Enrico Berlinguer e riflettere sul suo enorme contributo alla Democrazia Italiana l’ANPI SALERNO sta organizzando per il 28 novembre 2014 una iniziativa su “Le svolte di Salerno. Berlinguer, la Questione Morale”.