Forse, e lo diciamo da sindacalisti, invece di assegnare una laurea al segretario nazionale della Cisl, dopo aver intitolato anche una piazza del campus a un dirigente provinciale della stessa organizzazione sindacale, sarebbe stato opportuno promuovere una giornata di confronto e di discussione – stavolta sì con il ministro Giannini e perché no con lo stesso premier Renzi – per affrontare i temi delicati dell’Università e del sistema delle opere di tutta la Valle dell’Irno. A questa iniziativa sarebbe stato opportuno invitare anche i sindaci del comprensorio, tra questi quelli rieletti o neoeletti, ai quali la Feneal Uil augura un’azione amministrativa decisa e innovativa, sperando che nella loro agenda possano inserire il lavoro e le infrastrutture tra le priorità del proprio territorio.
Manifestazioni come quella che andrà in scena lunedì prossimo all’Università fanno invece arretrare, dal punto di vista politico e sociale, il nostro territorio e la nostra università a un sistema che era in auge solo negli anni della prima Repubblica: quando i potentati ricevevano onorificenze ovunque solo quale atto di omaggio e di servilismo.
Il sindacato stia dall’altra parte della scrivania: dalla parte di chi lotta e dei lavoratori, non ad ascoltare la laudatio del ministro prima della consegna di una laurea honoris causa.
Il Segretario Generale
Patrizia Spinelli