Aggressioni, rapine e finanche investimenti con auto e moto per imporre la loro supremazia sugli altri gruppi criminali operanti in zona. Le indagini hanno fatto luce sull’organizzazione che, oltre a indurre con violenze e minacce le giovani donne a prostituirsi, gestiva il controllo dell’assegnazione dei posti di prostituzione sulla litoranea a sud del capoluogo. Gli indagati, di età compresa tra i 23 e i 29 anni, devono rispondere a vario titolo dei reati di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, estorsione e lesioni personali aggravate. L’attenzione della Polizia è molto alta in queste zone avendo riscontrato elementi di forte tensione tra i vari gruppi criminali che si contendono le piazze del meretricio. L’ordinanza – come comunica la Questura di Salerno in una nota inviata alla stampa è stata emessa nei confronti di:
LET Cristian Marius, nato in Romania il 12.12.1989;
MAGHIAR Marian Nicu, nato in Romania il 27.11.1985;
RADA Ionut nato in Romania il 05.11.1992;
BOCRA IONUT Gabriel, nato in Romania il 16.08.1988;
BUDA Florin , nato in Romania il 06.04.1986;
FUSUS Corina Angela, nata a Derna (Romania) il 28.5.1989;
SABOU Tamara Gabriela, nata a Jimbolia (Romania), il 09.06.1991;
Le indagini avevano preso il via nel 2013 dopo l’investimento di due prostitute che si erano rifiutate di pagare il “noleggio” del posto. Entrambe furono investite da un’auto e da una moto ed una rimediò anche una brutta frattura ad una gamba. “Il controllo di una strada – ha detto il questore di Salerno, Antonio De Iesu – produce reddito sia per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione, sia per lo spaccio di stupefacenti”. Alcuni componenti dell’organizzazione erano già noti alle forze dell’ordine per alcuni furti di rame messi a segno tra il Salernitano ed il Potentino. Uno degli arrestati era ancora ai domiciliari. “La prostituzione sulla litoranea a sud di Salerno – è stato sottolineato dagli investigatori – viene gestita da gruppi formati per lo più da albanesi, romeni, georgiani che spesso entrano in conflitto per la gestione dei posti”. “Proprio il gruppo arrestato stamattina, del quale fanno parte due giovani donne romene, per le quali è stato disposto divieto di dimora nella provincia di Salerno – ha detto il capo della Mobile, Claudio De Salvo – era tra i più agguerriti per la conquista dei “posti di lavoro” per le prostitute sulla litoranea, ed un anno fa si affrontò con un altro gruppo a bastonate”.
“Una vera è propria guerra”
bbbrrr
Direi che si tratta di una vera E propria guerra alla lingua italiana…
finalmente i nomi, forse perché non Italiani?
Arrestate questi schifosi sfruttatori … bastardi
Stanno ai domiciliari tra na settimana.Se pero’ non paghi la Tarsu..sanzioni,xontrosanzioni..pignoramenti..commissioni tributarie che non leggono le carte.Le norme vengono applicate in modo incongruo grazie alla classe dirigente che abbiamo da anni e anni.Ogni potere politico aggiusta la norma per poter continuare a legittimare il potere acquisito.Questo produce abomini normativi in sede di applicazione.Attualmente occupare case,delinquere,persino l’omicidio..sno tutto sommato reati secondari.In Romania questi qua li sbattono in Carcere e non escono piu’.Devo leggere che la Comunita’ Rumena non vuole essere additata con la gogna sociale.La responsabilita’ e’ personale..ma se i delinquenti si sono accorti che in Romania vanno dentro e in Italia beccano i domiciliari,ma chi e’ il fesso che rimane in Romania?