«Votando SI la cittadinanza ha istituzionalizzato una denominazione che era da anni nell’uso comune e ha restituito dignità alla storia millenaria di Paestum. – prosegue il primo cittadino – Nei giorni scorsi ho sentito alcune persone dire che ci sono altre priorità ma a queste persone voglio rispondere che noi non abbiamo iniziato il nostro lavoro oggi, con il referendum, e che alle “chiacchiere” stiamo rispondendo con i fatti.
Se qualcuno ha inteso il referendum come una sorta di conferma politica dell’amministrazione allora sarà sicuramente rimasto deluso. Il referendum era uno dei nostri obiettivi più importanti, ma il nostro lavoro è iniziato il 7 maggio del 2012, il giorno in cui siamo stati eletti, e nonostante le difficoltà determinate dalla carenza di fondi a disposizione degli enti locali, candidando i nostri progetti a finanziamenti esterni stiamo riuscendo comunque a portare avanti importanti opere che lasceremo in eredità alla città di Capaccio Paestum, come la rete per il metano (in corso di costruzione), la piscina comunale (di cui è già stato pubblicato il bando), nuovi uffici comunali nell’ex Pretura al Capoluogo e nell’ex macello a Capaccio Scalo, la rete fognaria.
Stiamo lavorando per la delocalizzazione del mercato ortofrutticolo e a breve accenderemo un mutuo di 1 milione e 800 mila euro per asfaltare le strade comunali dopo decenni di abbandono. Siamo riusciti a ostacolare la costruzione di un impianto di energia a biomasse sul nostro territorio, il 30 giugno è prevista la firma del decreto con il quale il ministero di Grazia e Giustizia lascerà a Capaccio Paestum l’Ufficio del Giudice di Pace.
Stiamo lavorando per sostituire al rems di Pazzano una struttura di accoglienza diurna per ragazzi disabili residenti a Capaccio Paestum. Oggi è sicuramente un giorno storico per il nostro territorio, abbiamo aggiunto il “cognome” Paestum al nome “Capaccio” e siamo certi che questa scelta non potrà che accrescere il prestigio della nostra città».
PRECISAZIONE. Si precisa che la denominazione del Comune proposta al referendum, che è stata scelta dalla maggioranza dei votanti, è “Capaccio Paestum”, con uno spazio tra Capaccio e Paestum e senza trattino tra le due parole.