In tal modo viene sostanzialmente scalfito il principio di autonomia della Camera di Commercio, tant’è che pur non gravando sul bilancio dello Stato, è sottoposta ad una forte limitazione. Un danno irreparabile deriverebbe dalla forzata riduzione delle attività sul fronte dell’accesso al credito, dell’accompagnamento ai mercati internazionali, senza trascurare il delicato filone della formazione e dell’aggiornamento professionale di cui le imprese necessitano per fronteggiare la crisi con determinazione. L’auspicio è che vi sia un doveroso ripensamento da parte del Governo nazionale prima ancora di rendere efficace tale norma che creerebbe inevitabilmente danni alle imprese stesse, riducendo il loro livello di competitività a seguito di un calo inevitabile di servizi istituzionali di cui oggi più che mai necessitano”.