D’ora in avanti si fa sul serio. La Salernitana ha meno di un mese di tempo per mettere a disposizione di mister Somma una rosa definita almeno per il 70-80 per cento. Solo così si potranno evitare gli errori (il ritardo dell’allestimento del roster in particolare) pagati a carissimo prezzo lo scorso anno dalla squadra granata. Il tecnico di Latina ha chiesto un organico non superiore ai 25 elementi, per poter lavorare in maniera costruttiva, senza che si creino musi lunghi e malintesi. Tutti devono sentirsi parte del progetto. L’idea del nuovo allenatore granata è quella di schierare i suoi in campo col 4-2-3-1: per attuare questo modulo c’è bisogno di due terzini bravi in entrambe le fasi (e con Scalise e Giacomini la Salernitana sembra coperta); di due mediani forti fisicamente ma capaci pure di far ripartire l’azione rapidamente quando si recupera palla; di esterni in grado di attaccare l’avversario diretto, di assicurare un buon bottino di reti ma anche di garantire equilibrio; di un elemento che agendo tra le linee possa fare la differenza; e di un centravanti bravo nel gioco aereo, a far salire la squadra.
E a buttarla dentro. Ovviamente. Attualmente in organico dei possibili titolari ci sono solo il portiere Gori; i due esterni bassi (Scalise e Giacomini); un centrocampista (Volpe) che ha dimostrato di poter incidere soprattutto dalla trequarti in su; tre mezze punte (Foggia, Grassi e Mounard), un esterno veloce ma inesperto (Nalini) e due prime punte che non sembrano rientrare nei piani del club e del tecnico (Ginestra e Topouzis). Questo significa che dell’undici titolare al limite ci sarebbero 4-5 elementi, gli altri vanno individuati rapidamente, così come nel più breve tempo possibile va chiarita la posizione degli elementi che non sembrano interessare all’allenatore.