Tra i passaggi dell’intervento, ricordiamo quello sulla menzione del rapporto e della collaborazione avuta con il giuslavorista Marco Biagi, vittima del vile attentato terroristico rivendicato dalle Brigate Rosse il 19 marzo 2002.
VIDEO LAUREA BONANNI
Non sono mancate le polemiche. L’USB in una nota scrive: “Abbiamo educatamente assistito ad un teatrino indecoroso che mina la solidità scientifica dell’Università Pubblica. La laurea al leader sindacale è passata a maggioranza, ma qualcosa è cambiato, tanto che il ministro ha chiuso la cerimonia con il solito intervento che un ministro fa celebrando il programma del governo e quello del suo dicastero particolare. Anche se, insieme alla solita promessa di impegno per Salerno, il ministro ha usato una metafora terribile per l’università: “hub” come se si trattasse di una infrastruttura di trasporti. Ecco la sua visione: uno strumento per business, non una comunità.
Vergognoso. La vera notizia, però, è che non c’è stata la tanto propagandata “laudatio” al leader sindacale e quindi almeno il ministro, una faccia l’ha salvata: la sua. Per il resto ci ha particolarmente disgustato la relazione del candidato che è stata scadente e priva di qualsiasi spessore accademico. Anche fuori tema e sicuramente deludente, vista la grande enfasi con cui era stata presentata e richiesto dalla relatrice: “Lectio Magistralis sulla nuova rappresentanza sindacale in Italia”. Il “Testo Unico sulla Rappresentanza” firmato con Confindustria il 10 gennaio 2014, è stato solo nominato, né descritto né commentato, insieme a qualche ricordo personale, a qualche data storica ed una serie di “sgravi contibutivi” forzatamente ed audacemente attribuiti a se stesso.
Insomma non una lezione magistrale ma un’autocelebrazione. Più volte il candidato ha richiamato l’importanza della contrattazione ma mai a fatto cenno che proprio il contratto, ai lavoratori pubblici, è negato dal 2009 e non è previsto nel DEF di Renzi fino al 2018. Insomma tante parole vuote dove il lavoratore che vive male la sua drammatica situazione, è rimasto fuori dalla porta.
Archiviata la cerimonia che ha portato per poche ore l’Università di Salerno nel circuito mediatico nazionale, mettiamo al centro la stagione di lotta che abbiamo avanti con lo sciopero generale del 19 giugno e la manifestazione nazionale a Roma del 28 giugno per aprire l’anti-semestre della presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.