Salerno sportiva s’era assopita, piegata in due da una stagione fallimentare e largamente al di sotto delle attese capace di cancellare con un colpo di spugna finanche i due precedenti campionati vinti. E’ stato sufficiente ascoltare le parole di Mario Somma per riaccendere la passione che covava sotto la cenere. Motivato, è dire poco. Mister Somma è eccitato. Ora vi è la necessità di dotarlo quanto prima della squadra per trasmettere al gruppo quella scarica di adrenalina che lo pervade. Somma ha parlato da tecnico della Salernitana ma anche da tifoso. Un ragionamento, il suo che ha fatto breccia nel cuore dei tifosi. Proprio i tifosi hanno apprezzato le ambizioni, le motivazioni ma anche il ruolo di garante del gruppo e dello spogliatoio che Somma si è attribuito senza che nessuno glielo chiedesse.
Ma tra le cose importanti dette dall’allenatore c’è quel divieto ai musi lunghi, alle facce tristi e scontente. Una condizione dalla quale la Salernitana proprio non riesce a venirne fuori. Eppure sarebbe sufficiente aprire le porte degli allenamenti, aumentare il contatto tra squadra e città. Da quando Lotito e Mezzaroma sono a Salerno la Salernitana sembra un avamposto militare in terra nemica. Blindata, chiusa, arroccata. Ben venga un allenatore effervescente, pronto a dare segnali di apertura, in grado di cambiare aria. La speranza è che il gruppo, così come la società assorbano l’entusiasmo coinvolgente e travolgente del suo allenatore.