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Marina di Camerota diventa per due giorni un “quartiere Latino”

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Parrandeando” ovvero folleggiando o facendo baldoria in lingua Spagnola, “Pariare” ovvero folleggiare divertire o godersi la vita in dialetto campano-cilentano. La manifestazione Parrandeando, organizzata dall’Associazione ALMA LLANERA la cui terza edizione accenderà le luci su Marina di Camerota nei giorni 20 e 21 giugno, esalta l’identità del territorio che rivela di possedere, oltre i caratteri propri cilentani, anche una originale  “anima latina” acquisita nel periodo della grande emigrazione in Sud America (Venezuela, Brasile, Argentina, Uruguay, etc.) e che è entrata a far parte del bagaglio di tradizioni e costumi caratteristici del Cilento ed in particolare di Camerota, il cui linguaggio recita usualmente in italiano e spagnolo, la cui toponomastica affianco a nomi di pescatori e marinai reca quello di Simon Bolivar, la cui gastronomia oltre la marecucciata e gli sciambielli offre come piatti tipici le empanadas e le arepas, la cui musica accorda le melodie etniche con i ritmi caraibici della salsa e del merengue. Insomma una vera e propria anima latina affianca lo spirito cilentano in un totale connubbio che costituisce una sola identità.

La manifestazione esalta quindi l’identità cilentana e latina del territorio promuovendone gli aspetti culturali, artistici, gastronomici, costituendo così una offerta turistica veramente tipica che non ha eguali nell’intero panorama nazionale.

Il collegamento tra il mondo cilentano e latino  appartiene alla storia, essendo praticamente frutto di due viaggi, uno di andata tra il Cilento ed il Sud America ed uno di ritorno tra il Sud America ed il Cilento.

Il viaggio di andata tra il Cilento ed il Sud America è quello compiuto dalle popolazioni cilentane nei tre periodi di forte emigrazione, il primo tra il 1876 ed il 1914 quando in Argentina, Brasile e Venezuela si sono recati poco più di 3.300.000  di emigranti italiani, il secondo  tra il 1916 ed il 1945 quando in soprattutto in Argentina, Venezuela e Stati Uniti si sono recati poco più di 1.900.000 di emigranti italiani, ed il terzo tra il 1946 ed il 1976 quando in Argentina e Venezuela si sono recati poco più di 950.000 di emigranti italiani.

Il viaggio di ritorno tra il Sud America ed il Cilento è quello dei rimpatri che hanno raggiunto il maggior tasso dal 1971 al 1976, quando hanno ricondotto nei luoghi natii le popolazioni la cui identità tradizionale è stata però pervasa dai caratteri latini acquisiti nei tanti anni trascorsi in Sud America, costituendosi un bagaglio unico di linguaggio, usi e costumi veramente originale, che ormai contraddistingue la tipicità dell’area cilentana ed in particolare di quella di Marina di Camerota.

Ma il collegamento tra i due mondi è stato esaltato anche da una rilevante specificità propria di Marina di Camerota, che è il Leone di Caprera, una goletta di 9 metri di lunghezza e tre tonnellate di stazza costruita nel 1879 in Uruguay, che rappresenta senza dubbio una tra le più antiche e importanti barche della marineria storica italiana, chiamata così in onore di Giuseppe Garibaldi e resa famosa dall’impresa navigatoria che l’ha vista protagonista, con tre uomini di equipaggio (tra questi Pietro Troccoli di Camerota) che attraversarono l’Oceano Atlantico partendo dall’Uruguay nel 1880 ed arrivando in Italia nel 1881 per portare un album con le firme degli italiani emigrati in Sud America a Giuseppe Garibaldi in ricordo delle sue imprese di combattente.

Appuntamento quindi a Marina di Camerota il 20-21 giugno per la  terza edizione di “Parrandeando ritmo y sabor latino nel Cilento”, con appuntamenti culturali, rassegne, concerti di musica etnica cilentana e latina (tra gli altri gran concerto di salsa della famosa orchestra Mercadonegro), esposizioni con stand per la divulgazione della gastronomia cilentana e latina, nell’area portuale trasformata in un vero e proprio “Quartiere Latino” con tutti i suoi tipici colori, ritmi e sapori.

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