”Il contrasto all’emigrazione clandestina si fa con le forze di polizia sul territorio, e questo si può fare quando le istituzioni libiche saranno sufficientemente solide per garantire un intervento delle forze di polizia e sgominare le bande che organizzano questo traffico immondo. I compiti dei militari addestrati da noi saranno quelli di mantenere l’unità dello Stato libico e assicurare le condizioni necessarie di sicurezza nel paese, per consentire la ripresa e lo sviluppo di tutte le attività produttive”. Lo ha detto il Capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, a margine della cerimonia di conclusione dell’addestramento di 270 soldati libici, tenutasi questa mattina nella caserma Cucci-Capone di Persano, nel salernitano. Quattordici settimane di addestramento svolto dapprima presso l’80esimo Reggimento di Cassino e l’Ottavo Reggimento Bersaglieri di Persano, e durante il quale i militari libici hanno acquisito le competenze specifiche per il controllo e la sicurezza del territorio nazionale.
”Non c’è prosperità senza sicurezza. – ha proseguito l’ammiraglio Binelli -. Il primo passo verso la ricostruzione di un paese è quello delle forze armate, coese e fedeli alle istituzioni, che consentano alla nazione la necessaria sicurezza per lo sviluppo del processo di democratizzazione in atto in Libia”. ”Questi 270 militari libici – ha aggiunto – sono un’avanguardia perché sono i primi militari a tornare in Libia dopo un lungo periodo di tempo trascorso in Italia. Sono loro a portare in patria il germe della ricostruzione delle forze armate libiche”. Alla cerimonia era presente anche il capo di stato maggiore della Difesa libico Abdulsalam Jadallah Alobeidi.
Fonte ANSA