Site icon Salernonotizie.it

Eboli, sanità locale: mobilitazione a difesa dei reparti di Ostetricia e Pediatria

Stampa

Il Direttore Generale dell’Asl Antonio Squillante ha firmato il provvedimento che decreta la chiusura ad Eboli dei reparti di ostetricia e di pediatria che verranno trasferiti a Battipaglia. Un provvedimento, questo, che ha incontrato tutto lo sconcerto della comunità ebolitana, che lunedì 23 giugno, alle ore 14:30, si è data appuntamento in piazza della Repubblica e, guidata dal primo cittadino di Eboli,  si recherà presso l’ospedale SS. Maria Addolorata per protestare contro la chiusura dei due reparti. Una battaglia che il Sindaco Martino Melchionda porta avanti da tempo. Non ha mai condiviso ed ha sempre osteggiato con forza il piano ospedaliero del Direttore Generale Squillante, presentato mesi fa, dal quale emergeva con chiarezza la drastica riduzione dei posti letto e delle attività sanitarie di emergenza, un evidente squilibrio territoriale nell’ambito dell’intera provincia di Salerno, oltre che l’irragionevole ipotesi di procedere alla chiusura dei reparti di ostetricia e pediatria, fiore all’occhiello del nosocomio cittadino.

In vista della protesta cittadina prevista per lunedì il Sindaco di Eboli Martino Melchionda lancia il suo appello: “Dobbiamo esserci tutti, ciascuno di noi deve scendere in piazza per difendere il nostro ospedale e il diritto dei nostri figli ad avere una degna assistenza sanitaria. Non si può decretare la chiusura di due reparti di eccellenza, che garantiscono assistenza ad un gran numero di donne e di bambini. Insieme alla profonda rabbia di non vedere più nascere i nostri figli ad Eboli, la nostra preoccupazione va ben oltre mere questioni di campanile; continuiamo sempre a chiederci come potrà Battipaglia da sola accogliere l’enorme mole di parti che vengono fatti ogni anno nella nostra città e in tutti i paesi limitrofi. E’ questo a preoccuparci seriamente.

Il disegno della destra che governa la sanità locale deve essere fermato! Ci abbiamo provato con ogni mezzo a farlo,  offrendo valide ipotesi di riorganizzazione sanitaria alternativa e facendo appello anche ai livelli più alti della politica. Si è voluto andare avanti lo stesso, incuranti dei gravi rischi che per la salute dei cittadini. Ora, non possiamo stare a guardare come Caldoro, Cirielli e compagni mortificano il nostro nosocomio e la nostra città. Rivolgo, dunque, il mio personale appello ai cittadini a non mancare, a essere presenti e a far sentire la propria voce e il proprio dissenso”.

Exit mobile version