Nel giugno del 2013 giungeva alla nostra associazione la segnalazione di un sinistro sulla SP 180, rilevato anche dalla locale stazione dei Carabinieri, avvenuto in un tratto in cui il restringimento era tale da non permettere un attraversamento agevole per due automezzi che si incrociavano. In questo tratto vi erano dei tondini in ferro arrugginito pericolosamente prospicienti su una corsia di marcia. La situazione attuale non è migliorata affatto. Allora scrivevamo: “adesso è giunta l’ora di dare delle risposte”. Ma nessuno mai si è degnato di dare notizie alla stampa locale, in parte sempre pronta a cogliere ogni minimo sospiro “positivo” del potente di turno. Però qualcuno dovrebbe spiegare a noi poveri mortali, che adesso non possiamo percorrere a piedi né in bici quel tratto della SP 180, come mai non è stato possibile rispettare il termine del completamento dei lavori entro la metà del novembre 2012, come mai ancora oggi i lavori sono fermi e come mai l’erba sta crescendo rigogliosa sulle colate di cemento dei marciapiedi. Vorremmo anche sapere se e quando questi lavori, per i quali è stato elargito un finanziamento di 4.600.000 EUR dal fondo per le aree sotto-utilizzate della Regione Campania, verranno ultimati e quali misure di sicurezza si vogliono prendere prima che i lavori verranno a compimento. Vorremmo anche raccomandare un minimo di pudore, infine, se si parteciperà – magari felici e contenti per il ruolo politico-amministrativo ricoperto – ai numerosi convegni sulla sicurezza stradale che si terranno in futuro nel nostro comprensorio. E mentre chi recheremo sulle acropoli locali a chiedere ai potenti di turno (sempre più pronti a liquidare come “demagogica” ogni richiesta di intervento per il bene collettivo) le cose che miseri mortali vogliono conoscere, facciamo anche caso allo stato di insicurezza totale in cui è ridotta la SS 19 per gli avvallamenti dovuti ai rabberci in cemento sulla corsia a destra per un lungo tratto che va da Trinità di Sala Consilina a Padula Scalo.
Un’opera incompleta a contorno della Certosa di San Lorenzo in Padula avrebbe dovuto ingenerare moti di sdegno da parte della classe intellettuale locale: nulla! La scarsa sicurezza della SS 19 avrebbe dovuto far scattare da anni moti di ribellione nelle associazioni, compresa la nostra. Non vorremmo pensare che fare domande scomode ai potenti, oppure confrontarsi con loro su aspetti culturali di rilievo nazionale, possa considerarsi come reato di lesa maestà. Pensiamo, tuttavia, che se questo timore reverenziale perdurerà, allora le erbacce che adesso infestano il cemento sui marciapiedi della SP180, oppure le buche della SS 19 nel tratto che va da Trinità di Sala Consilina a Padula Scalo, presto saranno i convitati di pietra di ogni singolo consesso in cui si vorrà anche solamente tentare di parlare di “cultura”.
Comunicato CODACONS CAMPANIA ONLUS